Le mamme, in grado di districarsi fra famiglia e lavoro, sono delle vere e proprie equilibriste. Come il titolo della nuova indagine firmata Save the Children sulla maternità in Italia. Le equilibriste, appunto.
Essere madri, una sfida da… equilibriste
Una sfida ancora più complicata per un Paese dove per la prima volta nella storia, le nascite annue sono scese sotto 400mila. Tante le concause oltre alla bassa fertilità: il ritardo a lasciare le famiglie di origine, l’incertezza lavorativa, l’alto costo dei figli spingono ad averne due, più spesso uno o addirittura a rinunciare alla maternità. Anche, ma non solo, per sopraggiunti limiti di età. Senza dimenticare poi la maggiore difficoltà delle madri a reinserirsi nel mondo del lavoro. Oltre al tema lavorativo, il rapporto Le Equilibriste di Save The Children analizza sette aree: demografia, servizi, saluta, violenza, soddisfazione, rappresentanza.
Il lavoro, oltre la maternità
Le diseguaglianze di genere presenti nel mercato del lavoro (stipendi più bassi per le donne, possibilità di
carriera inferiori, contratti più precari) si intrecciano con le scelte relative alla condivisione della cura dei
figli, in un circolo vizioso che penalizza le mamme. Tra le motivazioni addotte a un congedo più lungo
da parte delle donne, il 37% delle mamme lavoratrici intervistate indica motivi legati al mercato del lavoro:
per il 21% lo stipendio inferiore a quello del padre e per il 16% il lavoro del padre più promettente del
proprio hanno influito sulle scelte relative alla cura dei figli.
Grandi problemi al sud Italia per una mamma
Un rapporto che premia il nord-est. Nelle prime 3 posizioni della classifica delle regioni dove è più facile essere mamma in Italia, si riscontrano inoltre valori decisamente più alti rispetto alla media nazionale, evidenziando una maggiore attenzione
ad una più elevata qualità delle condizioni socio-economiche delle donne grazie ad investimenti di carattere strutturale nel welfare sociale: al primo posto la provincia autonoma di Bolzano, l’Emilia Romagna al secondo, in un podio chiuso poi dalla Valle d’Aosta. Pessime le notizie per il Sud Italia, con le regioni del Mezzogiorno che si posizionano tutte al di sotto del valore di riferimento Italia: al fondo della classifica ci sono Sicilia, Campania e Basilicata. Fra gli altri, la Toscana è 4a, il Piemonte è 12mo in classifica, mentre la Lombardia occupa l’ottava piazza. Il Lazio si piazza 13mo, mentre la Sardegna è 16ma.
Le conclusioni per essere mamma in Italia
Secondo lo studio infine, giocano un ruolo di rilievo l’incertezza economica che caratterizza il mercato del lavoro italiano e la carenza di politiche adeguate a sostegno della famiglia, ostacolando la scelta della maternità e la conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Azioni che si intrecciano con la necessità di interventi di tipo strutturale, per far fronte alla carenza dei servizi di cura per la prima infanzia e percorsi di accompagnamento per i nuclei familiari, soprattutto nei
primi mille giorni, in particolare in alcune aree del Paese.