È morto il ragazzo 16enne che era stato coinvolto in un incidente stradale a Parma la scorsa Domenica. Nonostante i tentativi disperati dell’équipe medica, il giovane non ce l’ha fatta ed è stato dichiarato morto cerebralmente nel tardo pomeriggio di ieri, Martedì 9 Maggio 2023.

Si chiamava Matteo Botti ed era originario di originario di Castelnovo Sotto, in provincia di Reggio Emilia. La tragedia ha sconvolto la piccola comunità del suo paese di origine. Inconsolabile il dolore della famiglia. Matteo lascia i genitori, il fratello Luca e le sorelle Sara e Chiara. La famiglia Botti è molto conosciuta nel comune. Il padre Stefano è un infermiere ricercatore del Core e dipendente dell’Azienda Usl di Reggio Emilia ed in passato ha ricoperto la carica di consigliere comunale a Castelnovo di Sotto. La madre Simona Bertaccini, lavora come infermiera all’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Gli amici hanno tempestato i social di messaggi di affetto oltre a ricordare che Matteo fosse una persona sempre allegra e solare, disponibile con tutti e con un’immensa energia.

Non sono mancate parole di vicinanza alla famiglia da parte delle istituzioni. Il sindaco di Castelnovo Sotto, Francesco Monica, ha infatti espresso il cordoglio di tutta l’amministrazione locale.

Parma incidente stradale: la ricostruzione dell’incidente

L’incidente è avvenuto nella serata di Domenica 7 Maggio 2023. Erano all’incirca le ore 23:00. Matteo stava viaggiando in sella al suo scooter nel quartiere Sidoli di Parma, seguito da alcuni amici sui rispettivi mezzi.

Arrivato all’altezza dell’incrocio tra via Muratori e via Giovenale, si sarebbe scontrato con un altro veicolo a due ruote, condotto da un minorenne che non è chiaro se conoscesse o meno la vittima.

Nella zona sembra che il traffico fosse abbastanza intenso a causa del termine della partita del Campionato di calcio di serie B tra Parma e Brescia con i vari tifosi impegnati ad abbandonare l’area dello stadio.

Matteo in seguito alla collisione avrebbe perso il controllo del suo scooter. Avrebbe infatti sbandato per poi essere disarcionato dal mezzo ed essere proiettato con violenza sull’asfalto.

Difficile al momento risalire alla causa dell’incidente, anche se la violenza con cui è avvenuto lascia intendere che i giovani viaggiassero ad una velocità sostenuta. Le forze dell’ordine, che si sono occupate di eseguire i rilievi, sono ancora alle prese con la ricostruzione dei fatti.

Non è infatti chiaro come i due veicoli possano essere entrati in contatto. Forse una disattenzione o una manovra azzardata. Gli inquirenti valuteranno anche la versione fornita dal conducente dell’altro scooter e di altri presenti alla scena. Non è infine escluso che si possa ricorrere all’acquisizione delle riprese di videosorveglianza di zona per valutare la condotta dei due ragazzi alla guida.

Condizioni disperate fin da subito

Gli amici presenti hanno subito chiamato il servizio di emergenza. Immediatamente si è messa in moto la macchina dei soccorsi. In poco tempo sul posto sono infatti sopraggiunti i sanitari del 118 con un’ambulanza e un’automedica, oltre alle forze dell’ordine. Se per il conducente dell’altro scooter le ferite sono apparse di non seria entità, il personale medico ha subito capito che le condizioni di Matteo fossero estremamente critiche.

Il ragazzo era privo di conoscenza sull’asfalto e aveva subito terribili danni per l’impatto. I sanitari hanno dunque provveduto a stabilizzarlo sul posto per poi disporne il trasferimento con l’urgenza di un codice rosso presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Qui è stato ricoverato immediatamente nel reparto di Rianimazione e sottoposto ad un delicato intervento chirurgico al fine di arrestare la forte emorragia interna causata dalla violenta caduta al suolo. Il ragazzo ha inoltre subito un grave trauma cranico. Già nelle ore successive, il personale medico aveva capito che erano ormai minime le possibilità di ripresa.

Nel pomeriggio di ieri, Martedì 9 Maggio, è stata constatata la morte cerebrale del giovane. I famigliari hanno così deciso di interrompere l’ausilio macchinario che gli consentiva ancora l’apporto di ossigeno e ne hanno acconsentito la donazione degli organi.