Il settore del turismo è in forte ripresa: lo confermano i dati Istat relativi ai primi due mesi del 2023. Sono infatti in crescita del 45,5% le presenze complessive rispetto allo stesso bimestre del 2022, con un aumento rilevante sia per ciò che riguarda le presenze straniere (+70,5%) che di quelle domestiche (+28,8%). Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi mesi, quest’anno si avrà un pieno recupero del settore, con addirittura il superamento dei livelli pre-pandemia.

Del resto, nel bimestre preso in esame, le presenze degli italiani e degli stranieri sono aumentate rispettivamente del 4,8% e del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. A sottolinearlo Sandro Cruciani, Direttore della Direzione Centrale per le statistiche ambientali e territoriali, nel corso dell’audizione alla Commissione attività produttive della Camera sul Piano strategico del turismo.

I dati sulla ripresa del Turismo nel 2023

Stando ai dati relativi al 2022, comunque ancora provvisori, l’incremento annuo delle presenze è stato del 39,3% rispetto al 2021. Numeri a cui hanno contribuito in particolar modo il turismo inbound, particolarmente penalizzato dalla pandemia: le presenze dei clienti non residenti sono cresciute dell’84,8% e quelle dei residenti del 12,9% rispetto al 2021.

Il bilancio del 2022 fa registrare un numero di presenze inferiore rispetto al 2019, ma Cruciani è ottimista, sottolineando che ci sarà sicuramente un recupero nel 2023.
Nel confronto con gli altri Paesi dell’Unione europea, l’Italia è in quarta posizione per numero di presenze nel 2022, con il 14,5% di quelle registrate complessivamente nell’Ue dopo Spagna, Francia e Germania. Ma è al secondo posto per numero di presenze straniere, dopo la Spagna.

Le località italiane più visitate

L’Istat ha sottolineato come 21 luoghi caratteristici territoriali, cioè luoghi caratteristici e riconoscibili a livello internazionale, hanno risposto meglio alle crisi del 2020/21 rispetto al resto d’Italia.

Chi si è posizionato a livelli superiori al periodo pre-pandemico, con incrementi tra il 2% e il 6%, sono:

  • il Lago di Garda, la Valle d’Itria, le Langhe e il Roero, le Cinque Terre, il Salento, la Maremma toscana e laziale, la Val Gardena, il Lago Maggiore e il Gargano e le Isole Tremiti.

Mentre a riconfermare i flussi turistici del 2019 sono:

  • Riviera dei fiori, la Val di Fassa e Val di Fiemme, il Lago di Como e la Val Pusteria.

Mentre altre località che risentono del contraccolpo della pandemia, ma hanno fatto registrare un incremento, nel 2021, superiore alla media nazionale sono, ad esempio:

  • Gallura e Costa Smeralda, la Costiera amalfitana, il Chianti, la Costiera sorrentina e Capri.

Borghi e città

Un altro segmento turistico giudicato di grande interesse è quello dei 350 borghi che fanno parte dell’Associazione dei borghi più belli d’Italia, che può contare su una performance di gran lunga migliore rispetto alla media nazionale. Infatti le presenze del 2022 hanno superato i livelli del 2019 del 13,7%.

A mostrare segnali di ripresa anche le grandi città, ossia i 12 comuni italiani con oltre 250mila abitanti. L’incremento delle presenze, in questo caso, è stato del 104,4% contro il +39,3% medio nazionale. Tra i comuni che registrano incrementi maggiori rispetto al 2021 ci sono quelli con vocazione montana e con turismo termale, rispettivamente +46,8% e +43,2%. Ma anche quelli a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica mostrano un aumento delle presenze alla media nazionale (+39,3%). Più contenuti gli incrementi nelle città culturali con una o due vocazioni (+33,3%), in quelle del turismo lacuale (+29,7%) e con vocazione marittima (+21,1%).


Secondo l’Istat, quindi, il Piano strategico del turismo ha il compito di sostenere i segmenti più tradizionali (come grandi città e località balneari) rendendo ancora più attrattivi quelli emergenti, ossia i piccoli centri, le realtà culturali “minori” ei borghi. In quanto più resilienti a futuri problemi del mercato.

Le previsioni dell’Istituto Demoskopika sugli italiani in vacanza avevano già annunciato un 2023 da record.