L’Onu lancia l’allarme per la situazione dei civili coinvolti nella guerra in corso in Sudan, spiegando che il numero degli sfollati è raddoppiato nel corso dell’ultima settimana, arrivando a superare le 700 mila persone.
Sudan, l’Onu avverte sulla situazione dei civili: 700 mila sfollati, più che raddoppiati in una settimana
Diventa sempre più grave la situazione per i civili coinvolti dalla guerra esplosa in Sudan lo scorso 15 aprile tra il gruppo paramilitare Rapid Support Forces (RSF), guidato da Mohamed Hamdan Dagalo e l’esercito regolare che fa capo ad Abdel Fattah al-Burhane.
A lanciare un nuovo allarme, dopo quello dei giorni scorsi, è ancora l’Onu che denuncia il numero sempre crescente di persone in fuga dalle proprie città e dalle proprie case, rimaste distrutte dagli scontri. Secondo i dati riportati dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, il numero degli sfollati del paese avrebbe ormai superato le 700 mila persone. Un numero impressionante soprattutto se paragonato a quello di una settimana fa che, come dichiarato dal portavoce dell’agenzia Paul Dillon, non superava le 340 mila, ad indicare una cifra più che raddoppiata nel corso di una sola settimana.
La preoccupazione crescente per i conflitti etnici
Una vera e propria emergenza umanitaria, segnalata anche dalla Croce Rossa Internazionale, che vede le persone fuggire dal conflitto, nella speranza di riuscire a varcare i confini del paese e trovare, così, la propria salvezza.
Sono centinaia le persone morte dall’inizio del conflitto. Un bilancio cui si devono aggiungere le preoccupazioni crescenti per i conflitti etnici che caratterizzano il territorio e che, recentemente, potrebbero collegarsi agli scontri tra le due fazioni militari.
Alcuni scontri etnici registrati nel sud del Sudan hanno, infatti, portato alla morte di 16 persone, con un gruppo nell’est che ha espresso il proprio sostegno all’esercito.