Il trasferimento dell’orsa Jj4 non si farà, in Val Grande l’orso non è stanziale e l’ente rifiuta di ospitarla. A farlo sapere, senza lasciare spazio a possibili ripensamenti, è l’ente gestore del parco Nazionale che ha rifiutato l’idea in partenza. Nessun orso verrà accettato nella zona, fanno sapere tramite un comunicato, in cui vengono spiegati anche i motivi di tale decisione. Quindi ne l’orsa Jj4 ne altri plantigradi considerati problematici verranno accolti sul territorio della Val Grande. Al momento quindi non è previsto nessun trasferimento dei grandi mammiferi. O almeno non dove si era ipotizzato potessero essere portati, l’orsa e i suoi simili. Dal Parco nazionale hanno chiaramente fatto sapere di non voler dare la disponibilità ad accogliere gli orsi ‘problematici’ del Trentino. La zona protetta è situata nel Verbano-Cusio-Ossola ed era una delle zone su cui si era ipotizzato potessero essere trasferiti gli animali considerati più pericolosi e che ora si trovano in Trentino, ma l’ente che lo gestisce il parco ha di fatto rifiuato l’ipotesi e ha fatto sapere di non gradire che l’orsa Jj4, così come gli altri plantigradi ritenuti problematici, vadano a vivere li spiegandone anche i motivi. La comunicazione è stata emessa dallo stesso ente gestore del parco a seguito dei “migliaia di messaggi con la richiesta di adozione e salvataggio” che sono arrivati dopo quanto sta succedendo e si sta scatenando nelle zone frequentate proprio dai grandi mammiferi che ora stanno cominciando a spaventare le persone e, a quanto pare, starebbero anche mettendo a rischio il turismo della zona. Tra le motivazioni addotte al rifiuto, su tutte, alla base della decisione, come spiega l’ente, c’è che, in Val Grande, l’orso non risulta essere stanziale.
L’Orsa Jj4 non può essere trasferita nel parco della Val Grande, gli orsi non sono stanziali di quella zona
“Alcuni avvistamenti e segni di passaggio occasionali – tra cui il rinvenimento di impronte nella neve nelle scorse settimane – non confermano la presenza stabile della specie e pertanto l’immissione di un esemplare di questa specie allo stato attuale potrebbe configurarsi come una introduzione, vietata dalla legge dei parchi”.
Nella nota emessa dal parco, si legge proprio il rifiuto alla possibilità che la zona offra asilo agli orsi, e in particolare a Jj4. E le spiegazioni sono chiare e senza possibilità di appello. Come spiegato proprio dal comunicato emesso dal parco in cui viene chiarito che l’orso non è un abitante abituale di quelle zone: “Alcuni avvistamenti e segni di passaggio occasionali – tra cui il rinvenimento di impronte nella neve nelle scorse settimane – non confermano la presenza stabile della specie e pertanto l’immissione di un esemplare di questa specie allo stato attuale potrebbe configurarsi come una introduzione, vietata dalla legge dei parchi”. Questo comporterebbe uno sconvolgimento degli equilibri faunistici, metterebbe a rischio la presenza delle specie che invece popolano la zona. Per questo poi anche sull’ipotesi di reintrodurre i mammiferi è stato proprio chiarito che per un’eventuale reinserimento del mammifero, il procedimento dovrebbe seguire dei “protocolli e iter molto complessi”. E potrebbe avvenire esclusivamente dopo aver accertato davvero che si possa trattare di un reinserimento, senza prima aver scavato nella storia del territorio. “Solo dopo avere accertato la reale presenza storica della specie – è stato sottolineato sempre dall’ente del parco – e soprattutto dopo aver verificato la vocazionalità dell’area e la superficie minima vitale per la specie”. Proprio su questo punto poi hanno spinto i responsabili dell’area, che ritengono che ci sarebbe anche un problema di spazi. Infatti, sempre nel comunicato viene sottolineato che “la superficie non è sufficiente a garantire una popolazione vitale, fossero anche solo due individui”. Gli orsi, ribadiscono ancora, hanno bisogno di zone specifiche, di un territorio che abbia: “delle aree faunistiche attrezzate, quindi la cattività o semi-cattività, se non l’abbattimento, quando autorizzato”. In conclusione il compito dei responsabili del parco è quello di “monitorare gli spostamenti naturali di questi predatori – conclude il comunicato emesso – Da tempo abbiamo infatti attivato un tavolo di concertazione dedicato al tema dei grandi predatori. Per queste ragioni, condivise con gli organi dell’Ente (i sindaci e i consiglieri del Parco), non è possibile accogliere la richiesta di “adozione” di orsi problematici, azione non prevista dagli strumenti normativi e di pianificazione attualmente in vigore”.