Omicidio Marta Russo: oggi 9 maggio ricorre il 26esimo anniversario del delitto avvenuto alla Sapienza di Roma. In occasione di questa triste ricorrenza, sul profilo Facebook della ragazza, aperto per “difenderne la memoria”, è apparso un post che chiede di ricordare questo giorno “attraverso la verità”.
Omicidio Marta Russo, il post: “Domani è un giorno che va ricordato nel modo giusto”
Sulla pagina ufficiale dedicata a Marta Russo è stato pubblicato un post che ripercorre le vicende accadute in questi anni, sottolineando la necessità che al centro della narrazione ci sia lei, una studentessa di appena 22 anni strappata ingiustamente alla vita con un colpo di pistola:
Domani (oggi, ndr) non si parlerà di me. Si parlerà di uno sparo, di un assassino e un complice che negano le proprie responsabilità.
Si parlerà di “quella ragazza strappata alla vita nel fiore dei suoi anni”. Si parlerà e soprattutto parleranno tante persone che non ho mai conosciuto.
Torneranno a parlare di “mistero” per fare due o qualche milione di click sui propri articoli. Proveranno a vendere libri o a farvi ascoltare podcast.
Rilasceranno dichiarazioni cercando di alimentare dubbi per scaldare le platee, animare le discussioni e uccidermi, così, una seconda volta.
Allora stasera (ieri, ndr) parlo io e vi racconto di una ragazza come tante, che aveva molti sogni per la testa, le proprie paure e passioni, amori e amicizie.
E che ha sorriso fino all’ultimo istante, proprio come sorridevo in questa foto dove il futuro era ancora tutto mio, prima che qualcuno decidesse di togliermelo. Statemi vicini, perché domani (oggi, ndr) è un giorno che va ricordato, ma nel modo giusto: attraverso la verità.
Il delitto
Marta Russo aveva solo 22 anni quando, il 9 maggio 1997, venne ferita gravemente alla testa da un colpo di pistola. Si trovava all’interno dell’Università La Sapienza di Roma e stava percorrendo un vialetto insieme a una sua amica: morì dopo 5 giorni di agonia in ospedale. Le indagini furono complesse e la vicenda suscitò un grande clamore mediatico.
Nel 2003 venne condannato, soprattutto grazie a una testimonianza, l’assistente universitario in filosofia Giovanni Scattone per omicidio colposo aggravato. Mentre il suo collega, Salvatore Ferraro, fu condannato solo per il reato di favoreggiamento personale. Entrambi hanno sempre dichiarato di essere innocenti.
Il caso Marta Russo è uno dei più controversi della cronaca nera del nostro Paese.
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La cerimonia presso l’Università La Sapienza
All’Università La Sapienza oggi 9 maggio si è svolta una cerimonia per ricordare Marta Russo. All’incontro presso la Sala del Senato nel Palazzo del Rettorato erano presenti Aurelia e Donato, genitori di Marta; il Prorettore alla Quarta Missione ed ai rapporti con la Comunità Studentesca Fabio Lucidi; ed Enrica Gallo, studentessa della Facoltà di Giurisprudenza.
Nel corso dell’evento è stata annunciata l’istituzione del Premio di laurea “Marta Russo” che verrà assegnato a neolaureate e neolaureati con tesi dedicate a tematiche inerenti alla legalità. La cerimonia è poi terminata con un momento di raccoglimento nello spazio esterno, nei pressi della Facoltà di Giurisprudenza, proprio nel luogo in cui la ragazza è stata colpita e dove è presente una targa commemorativa.
Marta ha perso la vita 26 anni fa in circostanze tragiche, tuttavia il passare degli anni non ha sbiadito il suo ricordo. Ringraziamo per questo i familiari, che con dignità esemplare ne hanno custodito la memoria, nonché le studentesse e gli studenti che negli anni ne hanno tenuto vivo il ricordo e che continuano a sentirla come parte della nostra Comunità universitaria. Vogliamo consolidare il legame tra Marta e la Sapienza istituendo un Premio di laurea alla sua memoria, dedicato a tematiche che ci stanno particolarmente a cuore: la promozione dei valori costituzionali e la diffusione della cultura della Legalità
ha sottolineato la rettrice Antonella Polimeni.