Secondo una perizia forense della lega antivivisezione Leal, l’orsa Jj4 sarebbe innocente e la morte di Andrea Papi sarebbe da attribuire a un esemplare maschio. Immediata la replica dei familiari del giovane, che chiedono rispetto.

“L’orsa Jj4 è innocente”, la perizia forense della Leal scagiona l’esemplare e chiede le dimissioni di Maurizio Fugatti

Colpo di scena sulla vicenda dell’orsa Jj4, ritenuta responsabile di aver aggredito e ucciso lo scorso 5 aprile il giovane Andrea Papi, in Trentino. Stando a una perizia forense della Leal (Lega antivivisezionista), Jj4 sarebbe, infatti, innocente e l’aggressione mortale sarebbe, invece, da attribuire a un esemplare maschio. La prova risiederebbe nella dentatura dell’animale colpevole dell’attacco a Papi.

È quanto rende noto l’associazione attraverso la propria pagina Facebook, in un post nel quale riporta le conclusioni della perizia. Nel testo si afferma che le lesioni presenti sul corpo del ragazzo sarebbero compatibili con la tipica distanza che separa i canini di un orso maschio adulto. Distanza, prosegue il documento, decisamente maggiore rispetto a quella di una femmina le cui caratteristiche sarebbero, dunque, incompatibili con le circostanze dell’assalto mortale.

Sulla base di questa ricostruzione, la Leal chiede le immediate dimissioni del presidente della Provincia Autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dall’inizio fautore dell’abbattimento di Jj4.

La risposta della famiglia di Andrea Papi: “Prendiamo le distanze”

Se la perizia risultasse veritiera e l’orsa Jj4 risultasse davvero innocente, si tratterebbe di una vera e propria svolta nella vicenda e nelle continue polemiche e scontri che l’hanno accompagnata, in merito alla decisione sull’abbattimento dell’animale. Chi, però, non intende assecondare questo ennesimo shock è la famiglia di Andrea Papi, già abbastanza provata dal dolore e dalla perdita.

In una nota diffusa dai propri legali, Maura Cravotto e Marcello Paiar, i familiari del ragazzo e la sua fidanzata prendono le distanze dalla nuova ricostruzione e pretendono rispetto. La famiglia Papi sottolinea come intendano rimanere in attesa della perizia disposta dalla procura.

“Carlo Papi, Franca Ghirardini, Laura Papi (sorella, ndr) e Alessia Gregori (fidanzata) chiedono rispetto e comprensione ma nonostante gli attestati di apparente solidarietà, ricevono continue critiche e provocazioni inaccettabili – affermano i legali trentini – dopo aver sopportato ricostruzioni fantasiose e francamente incredibili ora devono sopportare un ulteriore ipotesi ricostruttiva. La famiglia Papi intende prendere le distanze da ricostruzioni che allo stato non trovano, secondo gli atti ufficiali non trovano oggettivi riscontri, confidando che la relazione peritale disposta dalla Procura, quando sarà depositata, possa mettere un punto alla dolorosa vicenda”.