Attacco hacker all'Asl dell'Aquila, la notte del 3 maggio si è registrato un blocco al sistema informatico e oggi è stato richiesto un riscatto. L'attacco ransomware, termine tecnico utilizzato dagli ingegneri, ha gettato nel caos l'azienda sanitaria abruzzese provocando numerosi disservizi alla popolazione e fermando numerose delle attività: tra le attività interessate il laboratorio analisi e la diagnostica, nonché le prenotazioni legate al Cup e ai call center con conseguenti anche gravi per tanti cittadini. Gli operatori sono stati costretti ad utilizzare carta e penna per portare avanti l'attività ordinaria e la situazione ancora oggi non ha trovato una soluzione come riportano le ultime notizie.
Le ultime notizie indicano in diverse settimane le tempistiche per risolvere il grave blocco informatico. Nel frattempo l'aggressione cibernetica è stata rivendicata dal collettivo hacker "Gruppo Monti" che hanno minacciato sul loro in sito, in mancanza di un pagamento di un riscatto, di pubblicare gli oltre 522 gigabyte di tutti i pazienti, molti legati a categorie oncologiche come annunciato dalla stessa Asl nel corso di una conferenza stampa. La Polizia Postale con una speciale task force arrivata da Roma sta svolgendo una serrata indagine, ma i dati a rischio e la violazione della privacy dei pazienti potrebbero portare a pesanti richieste di risarcimento danni nei confronti dell'Asl stessa. Al momento la risposta da parte dell'azienda è stata vaga limitandosi ad un banale "ci scusiamo per il disagio".
Il gruppo hacker Monti minaccia di pubblicare dati estremamente sensibili in particolare, compresi i dati dei pazienti malati HIV. Al momento la situazione appare ancora di difficile soluzione, come spiegato all'Ansa da Walter Tiberti ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e Scienze dell''informazione e Matematica all'Università dell'Aquila:
È intervenuto anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, che si è difeso dagli attacchi di Pd e M5S:
La situazione resta al momento estremamente complessa, con la Asl dell'Aquila in ginocchio e una soluzione che pare lontana.