Durante Napoli-Fiorentina la Curva B ha realizzato una coreografia con lo Scudetto capovolto. Una scelta che in molti, almeno inizialmente, pensavano fosse dovuta ad un errore, motivo per il quale i tifosi partenopei erano stati derisi. La decisione, però, non è stata affatto casuale e i due striscioni esposti fanno capire come dietro la coreografia ci sia una spiegazione ben precisa, da ricercare nella tradizione ultras.
Ecco il perchè dello Scudetto capovolto in Napoli-Fiorentina
In un giorno di festa e celebrazioni c’è stato, come spesso succede, anche il tempo per le polemiche e qualche frecciatina. E se la Curva A ha deciso di onorare la squadra di Luciano Spalletti, colorando il settore con un tricolore e un tre al centro, la Curva B non è stata della stessa opinione. Oltre allo Scudetto capovolto, sono stati esposti due striscioni che recitavano “Bottino di guerra” e “Campioni in Italia“. Due frasi decisamente polemiche e che richiamano alle rivalità ultras.
Così come avveniva in guerra, infatti, anche tra i vari gruppi ultras, quando si conquista un vessillo (tra gli ultras uno striscione) nemico, questo veniva appeso al contrario. La Curva B ha quindi voluto mettere in mostra lo Scudetto “rubato” ai milanisti, come in segno di sfottò, non solo contro i rossoneri, ma in generale anche a Inter e Juventus, partite, ad inizio stagione, con l’obiettivo di tornare a vincere il massimo campionato italiano.
Ad attirare maggiori critiche, però, è stato il secondo striscione, ossia “Campioni in Italia”, anziché d’Italia, come si è soliti dire in queste occasioni. Il riferimento è, ovviamente, a tutte quelle volte quando il capoluogo campano non viene considerato Italia, motivo che ha spinto alcuni napoletani (una piccola minoranza) a non sentirsi italiani a loro volta. Lo Scudetto vinto, quindi, è stato visto come una vera e propria conquista nei confronti di un nemico straniero, avvenuto nel suo territorio, l’Italia appunto.