Edin Dzeko sarà fra i giocatori più anziani del derby di Champions League. Un duello a distanza con un altro attaccante classe 1986 come Olivier Giroud che sta trascinando il Milan. Il bosniaco dovrebbe scendere in campo da titolare al fianco di Lautaro Martinez, il tecnico Simone Inzaghi non vuole privarsi di lui in una sfida così difficile. Il ‘Cigno di Sarajevo’ ha già una esperienza in semifinale risalente agli anni alla Roma quando venne eliminato nel doppio confronto contro il Liverpool di Jurgen Klopp. Un ricordo che vuole cancellare per provare a vincere la Champions League visto che nel suo personale palmares manca una competizione europea.

Edin Dzeko e il derby Champions

Il bosniaco è un esperto di derby avendone giocati tanti e con squadre diverse. Dai duelli con la maglia del Manchester City contro lo United fino alla stracittadina di Roma con i giallorossi contro la Lazio, ne ha vinti e ne ha persi ma la certezza è che sa come si affrontano. All’orizzonte il derby più importante della carriera con in palio una finale di Champions League come racconta ai microfoni della UEFA:

Sono tranquillo. Saranno due partite spettacolari. L’Italia e la città di Milano in particolare devono essere orgogliose di avere due club della stessa città in semifinale di Champions League. Milano ha due squadre tra le ultime quattro ancora in corsa. La posta in gioco è alta: giocare la finale a Istanbul sarebbe incredibile. Tutti i derby hanno qualcosa in comune. Forse a Manchester non lo sentivo così tanto come lo sento qui in Italia. Roma-Lazio e Milan-Inter sono partite importanti. La gente ne parla prima e dopo le partite. Per i tifosi italiani è più importante vincere un derby che qualsiasi altra partita di campionato, soprattutto a Roma, ma anche qui a Milano. Queste sono partite molto diverse perché non c’è un vero favorito. Non importa se un club è più forte o più debole. I derby sono partite da dentro o fuori dove entrambe le squadre danno il massimo. Ecco cosa vedremo in queste due partite

La doppia sfida contro il Milan si va ad incastrare in un calendario fitto di impegni che vede l’Inter in piena corsa per entrare fra le prime quattro in campiono e la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina sullo sfondo. Un mese di maggio insomma decisivo per la formazione di Simone Inzaghi come spiega la punta bosniaca:

Giocheremo molte partite in un arco di tempo abbastanza breve. Solo a maggio, credo che avremo otto partite, e ogni partita sarà più allettante della precedente. Giochiamo due volte contro il Milan, poi abbiamo la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, poi giochiamo a Napoli. Abbiamo anche una partita contro l’Atalanta in casa, poi contro la Roma all’Olimpico, quindi tante belle partite. Sono tutte abbastanza ravvicinate, ma abbiamo la rosa per farcela. Se è bello un finale di stagione così a 37 anni? Sì, certo. Soprattutto quando puoi giocare partite straordinarie in Champions League o se giochi una semifinale di Coppa Italia contro la Juve per qualificarti in finale e avere la possibilità di mettere le mani su un trofeo. Sono partite facili da preparare, ma anche adesso, a 37 anni, le emozioni sono ancora molto forti

All’Inter da due stagioni

E’ arrivato in nerazzurro nell’estate del 2021 dopo una travagliata trattiva con la Roma. Un acquisto carico di pressioni per andare a sostituire un idolo e un trascinatore come Romelu Lukaku che si è ritrovato compagno di spogliatoio l’anno seguente. Una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane

Questo è il mio secondo anno all’Inter e abbiamo già vinto tre trofei. Siamo di nuovo in finale di Coppa Italia dopo averla vinta l’anno scorso. L’unico rammarico è che l’anno scorso non abbiamo vinto il campionato e non ci siamo riusciti nemmeno quest’anno. Dall’altro lato però siamo in semifinale di Champions League. L’Inter non ci arrivava da molto tempo. Queste due stagioni sono state sicuramente positive e sono davvero molto felice di essere qui. Siamo sempre rimasti uniti, anche nei momenti difficili, ma soprattutto in quelli positivi, quando abbiamo potuto festeggiare e vincere le partite. Il gruppo è fantastico e sempre concentrato. A volte perdiamo, ma quando si arriva a questo punto del campionato o quando manca solo un mese e mezzo alla fine, quando si sta per finire e si sono raggiunti quasi tutti gli obiettivi, non si pensa più a quello che è successo in passato o alle sconfitte, ma solo a quello che possiamo ancora raggiungere