Portare al centro del progetto di Bandecchi i disabili, grazie alla Cittadella dell’amicizia. Un progetto dedicato ai ragazzi con problematiche, che però vuole tenerli impegnati e valorizzarli. Un tema del programma di Bandecchi a cui Danilo Sergio Pirro è molto interessate e che sente vicino. Pirro è infatti uno dei candidati in lista per supportare Stefano Bandecchi per la corsa a sindaco di Terni.
Pirro è un architetto, classe 1973, nato a Terni e laureato all’Università degli studi di Firenze. Uno dei suoi interessi è la storia dell’architettura e ha pubblicato diversi volumi di settore. Così lui punta a dare il suo contributo personale alla “Cittadella dell’amicizia” perché “come architetto” è un tema “che mi riguarda molto da vicino”, dice a Tag24.
Candidati lista Bandecchi, Pirro: “La città solidale è fondamentale”
“Il tema di una città solidale è fondamentale perché sempre il concetto di inclusività non può essere semplicemente il sussidio di una persona con disabilità, ma la possibilità di un concreto inserimento nella società”, spiega l’architetto.
Pirro ricorda poi come essere disabili – o avere una patologia di fatto disabilitante – non vuol dire per forza essere una persona non occupabile. “Vi sono poi dei tipi di “disabilità“, tipo l’autismo che possono avere dei punti di forza maggiori nell’ambito lavorativo. Queste persone – evidenzia Pirro – sono spesso dotate di grandi capacità di concentrazione su temi specifici, grandi capacità di memoria, e spesso intelligenza sopra la media”.
Questi sono infatti problematiche che sempre più stanno emergendo nella società attuale. Come anche nel linguaggi comune. I giovani sono più sensibili e sanno che molte persone soffrono di malattie disabilitanti. Grazie anche a persone come Greta Thumberg – che soffre di Asperger – i giovani hanno acquisito maggiore sensibilità.
“La neurodiversità – aggiunge infatti l’architetto – sta entrando nella cultura comune, tanti ragazzi soffrono di disturbi tipo dislessia, discalculia Adhd, e hanno bisogno di trovare un loro percorso dalla scuola all’inserimento lavorativo senza discriminazioni”. E conclude, ricordando che quindi che queste malattie possono trasformarsi da svantaggi a vantaggi. È il caso del patron di Tesla: “Non dimentichiamo che Elon Musk è un Asperger, una forma lieve di autismo, che ha dato la possibilità a questo imprenditore di lanciare e di pensare a sfide impossibili, a dimostrazione che la neurodiversità è una ricchezza non un deficit”.