Studio Illegale è il geniale nome di uno dei progetti musicali più interessanti del momento. La band, di origine viterbese, pubblica l’album “Troppo Tardi” edito da La Grande Onda di Piotta e Redgoldgreen. Un lavoro bello e onesto perché, in sintonia con la vita reale degli autori, racconta gli amori dei vent’anni, i sogni e le speranze generazionali. Tutta farina del sacco del gruppo formato da Matteo Piermartini alla voce, Giuseppe Maria Ceccarini alla batteria, Andrea Romoli al basso, Daniele Gregori alla chitarra, Saverio Beccaccioli al trombone e alla chitarra) e da Niccolò Testa alla tromba e alle tastiere. Il primo lavoro discografico arriva quando i ragazzi hanno mollato un mondo fatto di chitarre ske e reggae-punk in favore di un indie pop melodico molto piacevole. Ne è venuto fuori un cantautorato corale che si riflette nei testi ma anche negli arrangiamenti presenti nelle nove tracce del cd. Un quadro dipinto insieme alle pennellate del produttore Emiliano Rubbi al Sonus Factory, perfezionato da Andrea Leuzzi nello studio della storica band italiana Otto Ohm e completato poi con la produzione di Filippo Moreschini. Ecco come si descrivono i ragazzacci di Viterbo.
Chi sono lo Studio Illegale
“Siamo meglio conosciuti come quelli che “fanno indie, ma con le trombe”. Veniamo da Vallerano in provincia di Viterbo e siamo sei Regaz devoti al cazzeggio. Ma quello di qualità.”
Che cosa fa lo Studio Illegale
“La verità è che siamo musicisti e cantautori di provincia, ironici quanti basta, sicuramente simpatici e mai irritabili. Le nostre canzoni hanno un suono pop intriso dal lirismo cantautoriale e da una vena underground sottile.”
La storia
“Prima di essere una band, nasciamo come gruppo di amici che si conoscono sui banchi di scuola dei licei viterbesi. Non ci siamo più separati, ormai dal 2018, diventanti così una grande famiglia.”
La filosofia
“Siamo un po’ ovunque e insistentemente. Come le nostre canzoni, come i sogni e come i nostri desideri. Ma non come i nostri amori; quelli per la maggior parte dei casi rimangono sepolti tra le lenzuola o affastellati in gola, come dei nodi.”
Il credo dello Studio Illegale
“La nostra missione principale è quella di sentirci protagonisti di storie che per la maggior parte dei casi, viviamo da attori secondari. Perché fare musica per noi significa dare voce e corpo a persone e cose che altrimenti sarebbero rimaste nell’aria o, per la migliore delle ipotesi su carta. Non ci resta che uscire dal nostro bozzolo e vedere cosa accade.”
Ecco il video del singolo “Maledetta canzone” dello Studio Illegale: