Una riunione in videoconferenza per fare il punto a proposito delle riforme del governo Meloni: Elly Schlein traccia la linea del Pd in vista dell’incontro di domani, martedì 9 maggio, con la presidente del Consiglio. La segretaria dem ha avuto un colloquio con i parlamentari delle commissioni Affari costituzionali. Da fonti interne trapela che il Pd abbia intenzione di recarsi al vertice per ottenere un “confronto sui temi”.

Ci confronteremo sui temi e porteremo una posizione ma la convocazione non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr.

Da parte dei dem, secondo fonti interne, resterebbe tuttavia il sospetto che il tavolo sulle riforme istituzionali sia un tentativo di gettare fumo negli occhi delle opposizioni, tentando di allontanare il focus dalle “vere priorità del Paese”.

Il Pd incontra il governo Meloni per le riforme, la linea dem

Tra gli argomenti sul tavolo c’è in primo luogo quello dell’Autonomia differenziata, da portare avanti in parallelo a quello del presidenzialismo. Ma i dem ribadiscono la necessità di continuare a mettere al centro i temi del Pnrr, della sanità pubblica e del lavoro. In tal senso, nella riunione mattutina sembra emergere un clima unitario all’interno del partito.

Durante l’appuntamento di domani, il Partito Democratico sembra portato all’ascolto di ciò che il governo ha da dire, per poi stabilire una direzione. Fonti dem sottolineano oltretutto come “al momento non c’è stata una proposta” vera e propria da parte della maggioranza. Negli incontri con la ministra Casellati a gennaio sono state avanzate diverse ipotesi, “dal presidenzialismo all’americana al semipresidenzialismo alla francese”.

Il Pd sembra orientato verso la strada del cancellierato: parola di Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Dobbiamo vedere se la volontà di dialogo c’è oppure se è solo un modo per guadagnare tempo e distogliere l’attenzione dalle brutte figure che sta facendo il governo. Noi del Pd abbiamo delle proposte di cambiamento definite nella scorsa legislatura che ci trovano tutti d’accordo. Ad esempio il modello tedesco, il cancellierato, che consente di razionalizzare la forma di governo parlamentare senza svuotare il ruolo del presidente della Repubblica così come oggi lo conosciamo. Mentre il presidenzialismo e il premierato vanificano questa funzione del presidente della Repubblica.

Tajani: “Aperti alle proposte, sarà una discussione costruttiva”

L’argomento riforme è stato ripreso anche dal vicepremier Antonio Tajani, che si è detto desideroso di “ascoltare le proposte delle opposizioni”: le riforme “si devono scrivere insieme”.

Se siamo aperti alle proposte delle opposizioni sulle riforme? Assolutamente sì, basta ascoltare quello che viene detto per intero, non si può commentare senza ascoltare. Sarà una discussione costruttiva. Ho sempre detto che le riforme si fanno tutti insieme.

A proposito delle sue dichiarazioni di ieri alla trasmissione ‘Mezz’ora in più’, il ministro degli Esteri ha gettato acqua sul fuoco spiegando meglio il suo punto di vista.

Mi è stato chiesto che cosa farebbe la maggioranza se l’opposizione andasse sull’Aventino e se cioè faremmo comunque le riforme. E io ho detto sì. Ma ciò non toglie che si voglia scrivere le riforme insieme. Le riforme sono un impegno che abbiamo preso con gli elettori. Però bisogna ascoltare tutto quello che viene detto in un’intervista.

Frasi che avrebbero destato un certo disappunto nella sinistra del partito: secondo i dem, si tratta di ulteriori testimonianze sulla strada in salita lungo il percorso delle riforme. Emblematico il commento di alcune fonti parlamentari.

Si parte male.