In Italia, nonostante i corsi di lingua inglese siano presenti sin dalla scuola primaria, la maggior parte della popolazione “don’t speak english”. Questo fenomeno è stato oggetto di molte indagini e studi, ma le cause di questa difficoltà sono ancora oggetto di dibattito.
Uno dei motivi principali potrebbe essere la mancanza di esposizione alla lingua inglese nell’ambiente quotidiano. A differenza di altri paesi europei, l’inglese non è una lingua ufficiale in Italia e, di conseguenza, non è sempre presente nei media o nella vita di tutti i giorni. Inoltre, la maggior parte dei programmi televisivi e radiofonici sono trasmessi in italiano, limitando l’esposizione dei cittadini alla lingua inglese, la frase inglese piu’ detta dai cittadini italiani è “sorry i don’t speak english”
perchè in italia siamo lontani dall’inglese?
Un altro fattore potrebbe essere l’approccio tradizionale dell’insegnamento della lingua inglese nelle scuole italiane. Spesso, i programmi di lingua straniera sono basati su un approccio grammaticale e teorico, piuttosto che su una pratica effettiva della lingua. Questo può portare a una mancanza di confidenza nella conversazione in inglese, nonostante la conoscenza della grammatica.
Nella classifica di conoscenza della lingua inglese, il nostro paese si piazza 34º al mondo, sotto paesi meno sviluppati come Nigeria, Bulgaria e Filippine.
L’Europa dimostra di avere il più alto livello di conoscenza della lingua inglese rispetto al resto del mondo, nonostante paesi come Italia e Francia dove c’è una marcata carenza nell’apprendimento della lingua anglosassone. Tra i migliori 27 paesi, 22 sono in Europa come riflesso di decenni di politiche efficaci, da ottimi programmi di Erasmus in cui sono coinvolti più di 700mila tra studenti e professori europei.
Infine, la mancanza di una vera e propria cultura dell’apprendimento della lingua inglese in Italia potrebbe essere un ulteriore fattore. A differenza di altri paesi europei, dove l’apprendimento dell’inglese è considerato essenziale per la carriera e lo sviluppo personale, in Italia l’inglese è spesso visto come una materia secondaria o opzionale.
Gabriele Capogna