Incidente sul Gran Sasso, alpinista muore dopo una caduta nella tarda mattinata di oggi. Sul posto le forze dell’ordine per ricostruire cosa sia successo.
Incidente Gran Sasso, morto alpinista marchigiano
Tragica mattinata sul Corno Grande del Gran Sasso. Un escursionista arrivato dall’Umbria è deceduto a seguito della caduta dal canale Bissolati. L’uomo stava facendo un’escursione e aveva portato con sé i propri scii. Dopo aver raggiunto il punto più alto del Corno Grande e caduto nel tentativo di scendere, ad assistere alla scena c’erano altri sciatori: l’incidente è avvenuto a più di 2400 metri d’altezza. Sul posto si sono recati i soccorsi ma purtroppo per il giovane escursionista umbro non c’è stato nulla da fare. Restano da chiarire le cause che hanno portato all’incidente e cosa possa essere successo durante la discesa. I carabinieri di Pietracamela sono al lavoro per ricostruire le dinamiche dell’incidente.
Cosa è successo?
L’uomo orvietano di 52 anni morto oggi è scivolato sul ghiaccio presente sulla montagna, lo racconta uno dei testimoni. I soccorritori hanno trovato vicino al corpo senza vita del 52enne un solo sci. Il corpo dell’escursionista è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Teramo per l’autopsia.
Incidenti sulle montagne
Lo scorso anno il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico ha fatto sapere quante persone sono rimaste ferite o sono morte in percorsi di montagna. I decessi sono saliti del +13,5% rispetto al 2021 e si contavano almeno 504 vittime. In crescita anche i feriti e le operazioni di soccorso per un totale di 10.367. Gli escursionisti soccorsi sono state più di 10mila e quelli feriti quasi 6mila. Lo scorso primo marzo un giovane alpinista ha perso la vita in Valcamonica.
Santanchè esprime vicinanza alla famiglia
Il Ministro del turismo Daniela Santanchè ha espresso vicinanza alla famiglia dell’escursionista morto mentre camminava tra i sentieri del Gran Sasso.
“Le mie sentite condoglianze alla famiglia dell’escursionista che ha perso la vita oggi sul Gran Sasso. Quanto accaduto ci addolora profondamente ma deve anche farci riflettere sull’importanza delle campagne di sensibilizzazione sui pericoli fuori stagione e soprattutto dell’affidarsi ai suggerimenti e al lavoro delle guide alpine prima di intraprendere il proprio percorso”.