Tra venerdì e sabato, gli sbarchi a Lampedusa sono aumentati mostruosamente: più di mille persone giunte nell’arco della giornata. La situazione dell’hotspot dell’isola è già drammatica: 1425 ospiti in un’hub che potrebbe, tecnicamente, ospitarne al massimo 400. Altri 800 migranti sono stati intercettati dalla Guardia Costiera della Tunisia.

Le ultime imbarcazioni, che trasportavano circa 240 persone, sono state intercettate ieri sera e accompagnate al porto di Lampedusa dalla motovedetta V1300 della Guardia di Finanza e dalla Cp306 della Capitaneria di Porto. Dopo lo sbarco, un uomo si è sentito male ed è stato trasferito al poliambulatorio.

Attualmente, sono ospitati 1.425 migranti nell’hotspot di Lampedusa: una struttura, quella di contrada Imbriacola, che potrebbe ospitarne solo poche centinaia. 349 sono invece stati portati a Porto Empedocle con un traghetto di linea, e sono attualmente in fase di smistamento su disposizione della Prefettura di Agrigento verso i centri d’accoglienza di Catania, Siracusa, Agrigento e alcune strutture delle Marche. Al momento, non sono programmati altri trasferimenti da Lampedusa: la situazione è dunque destinata a rimanere critica ancora per parecchi giorni.

Sbarchi migranti a Lampedusa, il ruolo della Guardia Costiera Tunisina

La Guardia Costiera Tunisina sta facendo la sua parte, bloccando oltre 20 tentativi di sbarco e soccorrendo 803 migranti, le cui imbarcazioni erano in difficoltà al largo delle località di Sfax, Mahdia e Nabeul. Il portavoce della Guardia nazionale di Tunisi ha reso noto che 782 migranti sono originari di vari paesi dell’Africa subsahariana, mentre 23 sono tunisini.

Arrivi dalla Libia

Le motovedette della Guardia di Finanza hanno intercettato un barcone di legno proveniente dalla località di Zuara, con a bordo 97 bengalesi, etiopi, marocchini, siriani, sudanesi ed egiziani, che riferiscono di avere pagato la traversata 4mila euro a testa.

Un secondo gruppo, partito da Tripoli, è stato soccorso dalla Cp319, che sulla via del ritorno ha agganciato un ulteriore natante in vetroresina trasportante altri 55 migranti. Infine, a Punta Sottile, i militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto un ulteriore gruppo di migranti già sbarcati: l’imbarcazione da loro utilizzata non è più stata trovata. Tra di loro, due minori e tre donne, una delle quali è a sua volta stata portata al Poliambulatorio per essere soccorsa.

Tragedia evitata

Un barcone si è invece ribaltato in mare a 42 chilometri dalle coste lampedusane, facendo finire in acqua 37 persone. L’Ong Nadir, soccorsa da una serie di pescherecci, è riuscita ad evitare la tragedia. Ma non interamente: un uomo manca all’appello e risulta disperso. Secondo alcune testimonianze, potrebbe essere annegato in seguito all’affondamento.

Migranti, il dramma degli sbarchi a Lampedusa

La situazione degli sbarchi a Lampedusa resta dunque estremamente difficile da gestire per lo Stato italiano, nonostante la collaborazione con le autorità africane e l’incessante impegno della Guardia Costiera. Le tragedie in mare sono all’ordine del giorno Le ultime ondate migratorie, che alcuni hanno attribuito alle conseguenze geopolitiche catastrofiche della guerra in Ucraina (o addirittura, a un piano ben congegnato del battaglione Wagner) stanno portando al collasso le strutture di accoglienza italiane, che invocano un piano europeo di soccorso e contenimento.