La mamma di Lucia Raso non si arrende alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura sul caso della figlia, morta precipitando da una finestra in Germania il 23 novembre del 2020 nel corso di una visita al fidanzato, Christian Treo. Da sempre la donna, che su Facebook ha aperto una pagina dedicata alla vittima, sostiene che quest’ultima non sia caduta a causa di una tragica fatalità, ma sia stata spinta. Tra un mese si deciderà se accogliere la sua opposizione al proscioglimento dell’unico indagato, l’ex compagno della 36enne, dall’accusa di omicidio.
Lucia Raso Germania: la mamma contro l’archiaviazione del caso e il proscioglimento dell’ex fidanzato
Dalla tragica vicenda che ha portato alla morte di Lucia Raso, la 36enne originaria di Verona deceduta dopo essere precipitata da una finestra al primo piano di un edificio in Germania, dove si trovava per fare visita al compagno, sono passati più di due anni. La donna, allora commessa in una boutique della città veneta, si trovava in compagnia dell’ex fidanzato, Christian Treo, e dei suoi due coinquilini, quando, secondo il sostituto procuratore che ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per omicidio volontario, Stefano Aresu, sarebbe caduta a causa di una tragica fatalità. Per questo, lo scorso dicembre, Treo, unico indagato, era stato prosciolto da ogni accusa.
Una decisione non accettata dai familiari della vittima che, fin dall’inizio, sostengono che la donna non sia precipitata accidentalmente, ma sia stata spinta. Per capire cosa sia successo realmente quella sera, dicono, basterebbe mettere a confronto le dichiarazioni rilasciate dai testimoni, i due camerieri che vivevano insieme all’ex fidanzato di Raso, che, pochi mesi dopo i fatti, avevano raccontato ai microfoni della trasmissione “Chi l’ha visto?” che, dopo aver litigato, nel corso della serata Treo aveva trascinato la donna nella sua camera, “per risolvere tra loro”. Dichiarazioni che avevano fatto ipotizzare che l’uomo potessere essere coinvolto e che il diretto interessato aveva smentito, accusando a sua volta i due, che, secondo lui, avrebbero drogato la donna, causandone la caduta.
A seguito del violento impatto con il marciapiede, la 36enne riportò un grave trauma cranico. Sulla sua morte, da allora, non si è mai riusciti a fare chiarezza. La stessa che i suoi familiari invocano, alla ricerca di giustizia. Per questo chiedono indagini più approfondite.
L’udienza fissata per il 14 giugno prossimo
Dopo la chiusura, lo scorso dicembre, dell’inchiesta per omicidio volontario, è stata fissata per il prossimo 14 giugno l’udienza nel corso della quale il giudice per le indagini preliminari, Carola Musio, dovrà esprimersi sulla richiesta dei familiari della vittima di riaprire le indagini sulla morte della 36enne.
Quel giorno verrà discussa la nostra opposizione al proscioglimento del fidanzato. Al giudice chiederemo di riapire le indagini sulla tragica scomparsa di Lucia perché troppi misteri, troppi punti oscuri a nostro avviso non sono mai stati chiariti,
ha dichiarato Maria Xenia Sonato, mamma della vittima, stando a quanto riportato dal Corriere della Sera. La donna, assistita insieme al marito dall’avvocato Enrico Bastianello, invoca da anni giustizia.
Lucia era un bellissimo fiore che doveva essere coltivato con amore, invece è stato drammaticamente reciso,
aveva scritto, in occasione della Festa delle donne, sulla pagina Facebook che ha dedicato alla figlia. Il sospetto che ha sempre mietuto è che, per motivi mai accertati, la giovane sia stata spinta fuori dalla finestra volontariamente. Tante cose, sulle ricostruzioni successive, non tornerebbero, incluse le testimonianze dei presenti, giudicate “incongruenti”. La sua speranza è che sul caso possano essere aperte nuove indagini e che si arrivi, finalmente, a un processo. Sarebbe il minimo, per cercare di dare un senso alla dolorosa perdita della figlia.