Supporto per la formazione e il lavoro: con la pubblicazione del decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 (c.d. Decreto Lavoro), recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro“, all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Serie Generale n. 103, del 4 maggio 2023, successivamente entrato in vigore a partire dal 5 maggio 2023, il governo ha in mente l’abolizione del Reddito di Cittadinanza e della Pensione di Cittadinanza.
Al suo posto faranno il loro ingresso in scena l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.
All’interno di questo breve articolo ci andremo a concentrare esclusivamente su questa seconda misura, andando a scoprire tutto ciò che la riguarda, ovvero; che cos’è, a chi spetta, requisiti, come ottenerlo, patto di servizio personalizzato, offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro.
Supporto per la formazione e il lavoro: che cos’è, a chi spetta e requisiti
A partire dal 1° settembre 2023 il Consiglio dei Ministri ha deciso di introdurre all’interno del nostro ordinamento giuridico nazionale il Supporto per la formazione e il lavoro, ossia una misura che ha lo scopo principale di incentivare l’assunzione e rendere parte attiva all’interno del mondo del lavoro quelle persone che si trovano a rischio di esclusione sociale e lavorativa.
A tal proposito, il governo ha pensato di istituire per tali soggetti la partecipazione ai seguenti progetti:
- i progetti di formazione;
- i progetti di qualificazione;
- i progetti di riqualificazione professionale;
- i progetti di orientamento;
- i progetti di accompagnamento al lavoro;
- i progetti di politiche attive del lavoro.
Fanno parte delle misure di Supporto per la formazione e il lavoro anche:
- il servizio civile universale;
- i progetti utili alla collettività.
Tale provvedimento è stato adottato per le persone che hanno un’età compresa tra i 18 e i 59 anni e che fanno parte di un nucleo familiare che ha un reddito ISEE pari o inferiore a 6.000 euro annui.
Inoltre, tali soggetti per poter beneficiare delle misure previste per il Supporto per la formazione e il lavoro non dovranno essere in possesso dei requisiti che sono necessari per accedere al nuovo Assegno di inclusione.
Oltre al requisito economico che richiede che il nucleo familiare del soggetto beneficiario non abbia un ISEE superiore a 6.000 euro annui e all’obbligo di assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, la persona che richiede le misure di Supporto per la formazione e il lavoro dovrà avere gli stessi requisiti di cittadinanza, di residenza e di permesso di soggiorno che sono richiesti per beneficiare dell’Assegno di inclusione, ovvero:
- la cittadinanza in un Paese che si trova all’interno dell’Unione Europea, un familiare con diritto di soggiorno o diritto di soggiorno permanente oppure la cittadinanza in un Paese che si trova al di fuori dell’Unione Europea, ma con permesso di soggiorno UE di lungo periodo o in stato di protezione internazionale;
- la residenza in Italia per un minimo di 5 anni, dei quali almeno 2 devono essere effettuati in modo continuativo.
Come ottenerlo e cosa succede dopo la firma del patto di servizio personalizzato?
Il Supporto per la formazione e il lavoro può essere richiesto dai soggetti che possiedono i requisiti che abbiamo elencato durante il corso del precedente paragrafo esclusivamente con modalità telematiche, presentando la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Dopodiché, il soggetto beneficiario sarà convocato per la firma del c.d. “patto di servizio personalizzato”, il quale garantirà la possibilità di ricevere e di accedere a:
- offerte di lavoro;
- servizi di orientamento;
- accompagnamento al lavoro;
- progetti di formazione, con la corresponsione anche di un contributo mensile di importo pari a 350 euro, presso dei soggetti che sono accreditati alla formazione da:
- sistemi regionali;
- fondi paritetici interprofessionali;
- enti bilaterali.
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