Dalla Tass le ultime notizie sull’attentato allo scrittore nazionalista russo Zakhar Prilepin, rimasto ferito in seguito all’esplosione causata da una bomba messa nella sua stessa auto. Il Ministero degli Esteri di Mosca ha reso noto dell’arresto di un possibile sospettato presso la regione di Nizhny Novgorod mentre un’inchiesta criminale è stata immediatamente aperta dal comitato investigativo russo ai sensi dell’articolo 205 del Codice penale della Federazione Russa (“Atto terroristico”).
In base a quanto riportato dal sito russo Rbc, il sospettato avrebbe seguito l’auto di Prilepin, allora di rientro a Mosca dalle ‘Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk’ e collocato l’ordigno in un momento di distrazione dello scrittore durante la pausa pranzo presso Nizhny Novgorod.
L’ennesimo attacco al nazionalismo russo
Zakhar Prilepin si era arruolato a gennaio nella Guardia Nazionale e, in base a quanto riportato dal suo ufficio stampa, si era poi recato sul campo in Ucraina “per svolgere missioni di combattimento”. Convinto sostenitore della guerra, Prilepin aveva già combattuto in Cecenia nei ranghi dell’Omon, l’unità antiterrorismo della polizia russa. L’attentato è avvenuto ad appena un mese dall’uccisione, il 2 aprile scorso, in un caffè di San Pietroburgo, del blogger militare russo Vladlen Tatasky e a quasi un anno dalla scomparsa nell’esplosione della sua auto di Daria Dugina, figlia dell’ideologo nazionalista Alexander Dugin, considerato il vero obiettivo dell’attacco.
La rivendicazione dell’attentato
È attraverso un post su Telegram che giunge la rivendicazione dell’attentato. Lo riporta la Novaya Gazeta nel riferire che è stato proprio il gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea che riunisce ucraini, tatari e russi il mandante dell’operazione. La reazione di Mosca è immediata ed individua nei responsabili di questo affronto il “regime di Kiev”, Stati Uniti e Gran Bretagna . Alla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova commenta in un nuovo post su Telegram:
Washington e la Nato hanno alimentato un’altra cellula terroristica internazionale: il regime di Kiev. Bin Laden, Isis, ora Zelensky con i delinquenti. La diretta responsabilità di Stati Uniti e Gran Bretagna. Preghiamo per Zachar.