Momenti di paura per un’aggressione, poco dopo le 15 di ieri pomeriggio, alla stazione di Milano Porta Garibaldi, quando un uomo ha accoltellato al collo un passeggero del treno su cui viaggiava durante una rapina. L’uomo, subito dopo essere stato ferito è sceso dal treno pieno di sangue chiedendo aiuto.
I primi a soccorrerlo sono stati alcuni passanti, che hanno subito chiamato il 118 e la polizia ferroviaria. Il personale sanitario è intervenuto con due ambulanze e un’automedica e il ferito è stato poi portato via in codice giallo, quello di media urgenza, al Policlinico di Milano.
La vittima è un 37enne algerino con regolare permesso di soggiorno che ha riportato una ferita d’arma da taglio sul collo. Fortunatamente, medicato in ospedale non sarebbe in pericolo di vita.
Milano Garibaldi aggressione sul treno: rubato il cellulare e 300 euro
Secondo quanto dichiarato da lui stesso agli agenti della polizia intervenuti per far luce sull’accaduto, l’aggressione sarebbe nata dopo una rapina, gli avrebbero infatti, rubato il cellulare e 300 euro in contanti.
L’uomo, forse ancora sotto shock, non ha però saputo descrivere il rapinatore né specificare il luogo esatto della rapina. Gli agenti al momento pensano che tutto sia accaduto a bordo di un convoglio.
Sulla rapina, in queste ore indaga la polfer, che ha subito sentito il 37enne per riuscire a risalire ad ulteriori informazioni. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le numerose telecamere presenti nell’area attorno alla stazione per rintracciare il momento esatto in cui compare l’aggressore.
Un primo indizio è arrivato proprio dalle immagini delle telecamere dove infatti si vede l’uomo scendere da un convoglio in arrivo dalla Brianza con una mano sul collo, quindi presumibilmente già ferito. Il lavoro degli investigatori prosegue adesso per verificare dove sia avvenuta l’aggressione e i motivi che hanno portato a tale gesto violento.
La sicurezza nelle stazioni
La questione sicurezza intorno agli scali ferrovieri di Milano e sui treni è da giorni al centro di numerosi dibattiti proprio a causa dei diversi episodi avvenuti negli ultimi tempi. Per esempio quello avvenuto nella notte tra Mercoledì e Giovedì 27 Aprile, quando una donna di 36 anni è stata vittima di una violenza da parte di un 26enne marocchino. Arrestato poi dalla polizia.
Mercoledì mattina il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini per arginare questo problema aveva annunciato l’arrivo di un “esercito” di vigilantes con il compito di sorvegliare le zone delle stazioni. “Quello che posso fare io sulla sicurezza è, entro l’estate, arrivare con Fs ad avere 1500 vigilantes che possano lavorare sui treni e nelle stazioni. La mia competenza finisce laddove si esce dalla stazione, quello che posso fare io è arrivare a questi 1.500 uomini e donne che garantiscano la sicurezza”, aveva dichiarato il leader della Lega.
Sulla questione era intervenuto anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che aveva chiarito che parte di quei vigilantes saranno presto collocati proprio a Milano e nel resto delle città lombarde.
“Entro l’estate 1500 vigilantes sui treni delle Ferrovie dello Stato. Circa 400 opereranno in Lombardia grazie al piano del ministro Salvini. Governo e regione Lombardia lavorano in sinergia per garantire la sicurezza dei cittadini in ogni treno e in ogni stazione con tutti i mezzi possibili. Adesso è il momento di portare i vigilantes anche su Trenord e su questo aveva concluso il presidente regionale, stiamo lavorando con il ministro Piantedosi. Avanti così”.
Questo aumento dei controlli è condiviso anche dal primo cittadino di Milano Giuseppe Sala. In Stazione Centrale, aveva affermato il sindaco, sono stati fatti molti controlli e se si considerano i dati di quanti sono stati controllati, arrestati, rimpatriati e quante sanzioni comminate, la situazione è positiva. Poi però succedono ancora fatti del genere e credo si debba passare da controlli ad hoc a un maggior presidio. Non vogliamo parlare di militarizzazione ma un presidio superiore per Stazione Centrale è assolutamente necessario, aveva concluso.