Rafa Benitez è il simbolo della crescita del Napoli sotto Aurelio De Laurentiis. Il tecnico spagnolo è rimasto in Campania appena due stagioni tra il 2013 al 2015, sufficienti però per capire come si diventa una grande squadra dopo. Gli ottimi risultati conseguiti da Walter Mazzarri infatti avevano convinto la società a tentare con un allenatore di livello internazionale e Benitez fu proprio quel traghettatore che trasformò una bella realtà in una vincente. Dopo quasi dieci anni di distanza dal suo arrivo a Napoli si sta festeggiando il tricolore con il tecnico che esprime la sua gioia attraverso il proprio canale Twitter.
Benitez e il Napoli diventato grande
Dopo le avventure alla guida del Dalian Renzhiye Zuqiu Julebu in Cina e poi dell’Everton, ora è rimasto senza squadra. In attesa di un nuovo progetto, si gode la vittoria del campionato del Napoli targato Luciano Spalletti:
Complimenti al Napoli! Al Presidente Aurelio de Laurentiis e a tutti i suoi collaboratori. A Spalletti, a Giuntoli, ai calciatori, allo staff (quelli visibili ed invisibili ma tutti ugualmente importanti), a Tommaso Starace con il suo caffè speciale, ai giornalisti che seguono la squadra e a tutti coloro che hanno contribuito in ogni modo a questo meritato e straordinario successo. Complimenti alla tifoseria innamorata della propria squadra e che ha aspettato tanti anni per festeggiare di nuovo lo Scudetto ma che ha sempre sostenuto in modo incondizionato ed in ogni stadio la propria squadra del cuore, Complimenti a tutti! Lo avete meritato. Forza Napoli!
I due anni sotto il Vesuvio
Rafa Benitez diventa allenatore del Napoli il 27 maggio 2013 firmando un contratto biennale con una opzione per il terzo anno a 3,5 milioni di euro a stagione. Un investimento importante per De Laurentiis che tentava di dare un respiro internazionale alla squadra campana. Nello staff tecnico sceglie Fabio Pecchia in qualità di allenatore in seconda, Xavi Valero come preparatore dei portieri, Francisco de Miguel Moreno e Corrado Saccone come preparatori atletici e gli analisti Antonio Gómez Pérez per la parte tattica e Pedro Jiménez Campos per le squadre avversarie.
Lo spagnolo cambia radicalmente il Napoli iniziando dal modulo. Addio alla difesa a tre di Mazzari passando ad un 4-2-3-1 con Marek Hamsik sacrificato sulla trequarti. Il debutto è positivo con una vittoria per 3-0 contro il Bologna alla prima di campionato. Chiude la stagione con un terzo posto in classifica che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League e riportando un trofeo in Campania grazie alla vittoria della Coppa Italia. In finale gli azzurri battono infatti per 3-1 la Fiorentina. La vittoria di qualcosa al primo anno è un marchio di fabbrica dello spagnolo come già accaduto alla guida di Valencia, Liverpool, Inter e Chelsea.
Dopo un calciomercato sotto le aspettative e con vari giocatori in partenza, la squadra non riesce a ripetere un buon inizio di stagione uscendo anche dai preliminari di Champions League contro l’Athletic Bilbao scendendo quindi in Europa League. Il 22 dicembre arriva il secondo trofeo battendo la Juventus in Supercoppa italiana, secondo successo personale in questa competizione e decimo trofeo complessivo in carriera tolti i titoli nazionali. Questo trofeo sarà l’unica consolazione stagionale visto che la squadra partenopea conclude l’annata al quinto posto in campionato a causa della sconfitta interna contro la Lazio per 2-4. In Coppa Italia e in Europa League termina le avventure in semifinale. Con il contratto in scadenza a giugno, il 28 maggio, in una conferenza stampa congiunta con il presidente Aurelio De Laurentiis, Benítez annuncia la scelta di abbandonare la guida tecnica del Napoli dopo due anni.