Decreto Lavoro 2023: con l’entrata in vigore nella giornata di oggi, venerdì 5 maggio 2023, del decreto legge n. 48 del 4 maggio 2023 (c.d. Decreto Lavoro), il quale è stato pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 103 del 4 maggio 2023, il governo ha adottato dei provvedimenti per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro, con un occhio di riguardo alla tematica relativa all’inclusione sociale.

Queste misure sono state adottate in seguito ad una riunione che è stata effettuata dai vari componenti del Consiglio dei Ministri con le parti sociali, i cui confronti, in base a quanto era stato ipotizzato dai singoli ministri in precedenza, ha portato a dei provvedimenti che sono stati adottati con carattere di urgenza per migliorare la situazione del Paese.

In particolare, le misure che andremo a vedere durante il corso del paragrafo successivo, sono state introdotte con il Decreto Lavoro 2023, il quale risponde alle seguenti necessità:

  • la necessità di introdurre delle nuove misure su tutto il territorio nazionale per contrastare la povertà e per combattere l’esclusione sociale che colpisce quelle che sono le fasce più deboli, andando a delineare dei percorsi di:
    • lavoro;
    • formazione;
    • istruzione;
    • politica attiva;
    • inserimento sociale
  • la necessità di andare a rafforzare le azioni da mettere in atto per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, in modo da poter contrastare così il sempre maggior numero di infortuni che accadono sul posto di lavoro e in modo da migliorare e ampliare il relativo sistema di tutele che riguardano i lavoratori, anche sotto l’aspetto economico;
  • la necessità di andare a rafforzare l’attività ispettiva, in modo da poter contrastare così le frodi che ci potranno essere per quanto riguarda l’applicazione delle nuove misure in materia di contrasto all’esclusione sociale e lavorativa, andando a:
    • migliorare e ampliare il sistema di controllo in materia di sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro;
    • contrastare il lavoro sommerso e il caporalato;
  • la necessità di introdurre delle nuove norme che siano in grado di disciplinare al meglio i contratti e i rapporti di lavoro, in modo da:
    • favorire l’accesso al mondo del lavoro;
    • semplificare le procedure contrattuali;
    • risolvere le criticità che ci sono per quanto riguarda le pensioni.

Decreto Lavoro 2023: ecco quali sono le 10 principali misure che sono state adottate dal governo in materia di lavoro e inclusione sociale

Ecco quali sono le 10 principali novità che sono state introdotte all’interno del Decreto Lavoro 2023 per quanto riguarda l’accesso al mondo del lavoro e l’inclusione sociale:

  • l‘istituzione dell’Assegno di inclusione al posto del Reddito di Cittadinanza e della Pensione di Cittadinanza;
  • l’istituzione a partire dal 1° settembre 2023 del Supporto per la formazione e il lavoro per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni che fanno parte di un nucleo familiare con un reddito ISEE al massimo pari a 6.000 euro annui
  • il taglio del 4% al cuneo fiscale, mediante l’istituzione dell’esonero parziale dai contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti, che dunque sarà pari a:
    • il 6% per quanto riguarda i nuclei familiari che hanno un reddito ISEE pari o inferiore a 35.000 euro;
    • il 7% della retribuzione imponibile per quanto riguarda i nuclei familiari che hanno un reddito ISEE pari o inferiore a 25.000 euro.
  • la conferma dell’aumento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico;
  • il rafforzamento delle regole in materia di sicurezza sul lavoro e l’ampliamento della tutela contro gli infortuni per gli studenti e per coloro che lavoro nel mondo scolastico;
  • la modifica della durata dei contratti a termine;
  • l’introduzione di incentivi per le assunzioni a:
    • gli enti e le organizzazioni che assumono a tempo indeterminato una persona affetta da disabilità;
    • i datori di lavoro che assumono i soggetti che percepiscono l’assegno di inclusione;
    • i datori di lavoro che assumono giovani NEET under 30 che sono iscritti al programma Incentivo Occupazione Giovani;
  • l’introduzione della possibilità di pagare i debiti contributivi in 60 rate;
  • l’ampliamento dell’uso dei voucher nei settori di congressi, fiere, eventi, terme e parchi;
  • la riduzione delle sanzioni amministrative in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali.