Il ministro dell’Interno francese attacca l’Italia, cioè il Governo Meloni, sulla gestione degli immigrati. Tutto l’Esecutivo se la prende e rispedisce al mittente le offese, con visite cancellate. Intanto a Ventimiglia la situazione è sempre tragica. Centinaia di migranti tentano di oltrepassare la frontiera, con il rischio di essere rispediti in Italia o di perdere la vita. Serena Regazzoni, referente per l’area immigrazione della Caritas Intemelia che ogni giorno vive la tragedia dei migranti a Ventimiglia, racconta a Tag24 quello che succede al confine.
Serena Regazzoni, lei ogni giorno lavora a Ventimiglia per assistere i migranti. Qual è la situazione?
“La situazione non è cambiata di molto. Questa mattina abbiamo erogato i soliti 120 pasti. Soliti, in realtà sono aumentati di una 20ina più o meno. Non abbiamo visto grossi effetti dopo gli annunci nei giorni scorsi da parte della Francia, di questo presidio massiccio nella frontiera. L’aumento degli arrivi li prevedevamo, perché gli sbarchi sono consistenti e la maggior parte delle persone che arriva via mare in Italia sceglie questo tragitto: passa da Ventimiglia per arrivare in Francia. Molti sono gli arrivi dall’Africa Francofona, quindi Africa occidentale. Soprattutto dalla Costa d’Avorio. Il paese di destinazione per loro, essendo francofoni, è la Francia. Non vogliono rimanere in Italia. Quello che stiamo osservando adesso sono gli arrivi dal Sud Italia e i respingimenti, che sono sempre stati costanti, da parte dei francesi. Ma non li vediamo aumentati così tanto per ora”.
Quante persone ci sono al confine?
“Sul territorio mediamente circa duecento persone”
I modi per attraversare il confine
Come cercano di attraversare la frontiera?
“Tentano con diversi mezzi. Via treno, via terra, quindi a piedi. Chi ha i soldi paga dei passaggi tramite macchina o camion. Dipende molto. La frontiera, come sempre, non è permeabile. Le persone continuano a passare, altrimenti a Ventimiglia ci sarebbero migliaia e migliaia di persone. Chi è respinto attende qualche ora o qualche giorno e ci riprova. Fino a quando non riescono a passare. I volti sono sono sempre nuovi, quindi vuol dire che da qualche parte passano”.
E però ogni tanto qualcuno perde anche la vita
“Moltissimi hanno perso la vita nell’attraversare il confine. In questi anni sono stati tanti. Certo è difficile dare dati ufficiale perché poi molte persone o non sono state identificate oppure il corpo non è stato trovato. A oggi sono morti in tutto 42 migranti (dal 2015).
E quando vengono intercettate dalla gendarmeria?
“Li respinge nei termini in cui li riporta indietro quando li intercetta sul territorio francese. Li trattiene per una notte e li rilascia nel territorio italiano il giorno dopo. Anche donne e bambini ricevono questo trattamento”.
Immagino ci siano stati anche episodi di maltrattamento
“Sì ovviamente. Ci sono state anche delle cause in merito. Una persona era stata picchiata e aveva fatto un video che poi ha inviato ad alcuni avvocati. Maltrattamenti in termini di percosse, ultimamente, non ne abbiamo più sentito. In passato sì, anche persone malmenate con addosso i segni delle cariche. Magari la gendarmeria tentava di fermarli e loro si ribellavano”.
La Caritas Intemelia a Ventimiglia come aiuta i migranti?
“Eroghiamo i servizi essenziali. Un pasto caldo la mattina, dei vestiti, abbiamo un ambulatorio medico che gestiamo in collaborazione con Medici del mondo. Abbiamo uno sportello socio legale che fornisce informazioni in merito alla protezione internazionale e al regolamento di Dublino. Poi c’è un alloggio dedicato alle persone più vulnerabile, donne e bambini o nuclei familiari, e che può ospitare fino a tre notti le persone che intendono transitare e che quindi vogliono andar via da Ventimiglia. In collaborazione con Save the Children abbiamo anche un progetto per uno spazio dedicato ai minori non accompagnati, all’interno dei nostri spazi, dove le persone più fragili possono trovare una situazione di sicurezza e non stare per strada”.
Migranti, Caritas Intemelia: A Ventimiglia il 25 per cento sono minori non accompagnati”
Quanti sono i minori non accompagnati?
“Stanno aumentando moltissimo. Nel mese di aprile erano circa il 25 per cento“.
E gli adulti invece?
“Dormono fuori per strada, la maggior parte di loro sono accampati lungo il fiume Roia, sotto il cavalcavia, in condizione igienicosanitarie molto precarie, senza l’accesso a servizi pubblici”.
Senta Regazzoni, il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha criticato l’Italia per le politiche sull’immigrazione. Ha ragione, secondo voi che ogni giorno vivete sul campo questa tragedia?
“Ma è ovvio che corrisponde alla realtà. La gestione dei flussi migratori non è adeguata. Sicuramente non stiamo rispondendo come si dovrebbe. È evidente che ci sono dei vuoti e delle mancanze”.