Ettore Rosato, deputato ed esponente di spicco di Italia Viva, ha presentato una proposta di legge in Parlamento per vietare ai conducenti under 21 di trasportare in auto più di un passeggero. Il divieto, valido dalle ore 24 alle ore 05, si estende anche ai conducenti in possesso della patente B da meno di tre anni. La proposta di legge prevede, in caso di violazione dell’obbligo, una ammenda da 800 a 3.200 euro e l’arresto fino a sei mesi oltre che una sanzione amministrativa accessoria e la sospensione della patente.
Ettore Rosato (Iv): “Non è una proposta limitativa, serve a dare consapevolezza ai ragazzi”
La redazione di TAG24 ha raggiunto l’onorevole Ettore Rosato per conoscere le motivazioni che lo hanno indotto a presentare la proposta di legge che limita agli under 21 il trasporto di passeggeri in auto durante la notte.
Onorevole Rosato, quali ragioni l’hanno spinta a presentare questa proposta di legge?
“La proposta nasce da un problema evidente: purtroppo gli incidenti stradali rappresentano ancora la prima causa di morte tra i giovani. Questa misura cerca di intervenire nel momento più critico, ovvero la notte, quando i giovani guidano in situazioni di non sufficiente esperienza in un momento della giornata in cui c’è più fragilità e meno controllo dei riflessi.
La proposta può sembrare limitativa, ma non lo è: lo scopo è dare più consapevolezza sui rischi che ci sono. Per questo ho proposto la limitazione – non il divieto di guidare – al trasporto di passeggeri limitato a uno. In questo modo si segnala un’attenzione. È un modo per far capire che alla guida deve esserci cautela e coscienza sulla situazione di pericolo in cui ci si trova”.
Molti incidenti sono causati dall’inesperienza ma anche dall’alcol. Non sarebbe meglio educare i giovani alla responsabilità, facendo passare il messaggio che chi guida deve rimanere sobrio e prendersi cura di chi trasporta?
“Questa è una prassi molto giusta e corretta che dovrebbe essere seguita da tutti, non solo dagli under 21. Occorre vi sia sempre un’autista che stia lontano dall’alcol. Capisco che limitazioni e divieti possono essere vissuti come una privazione dei diritti. Credo, tuttavia, che in questo caso ci sia un bene più prezioso da difendere. Come genitore e come nonno preferisco prevedere un vincolo che dover attraversare momenti molto più dolorosi con la lettura dei bollettini che purtroppo accompagnano spesso i nostri notiziari la mattina”.
Lei è il primo firmatario della legge, chi sono gli altri colleghi che hanno supportato l’iniziativa?
“Non ho raccolto firme perché essendo un tema controverso l’ho presentato volutamente da solo. Ora chiederò ci sia una discussione sul tema. Credo che però sia giusto sensibilizzare sull’argomento che, al di là delle soluzioni che si vogliono proporre, richiede un intervento e un’attenzione maggiore, soprattutto sul versante dell’educazione. Penso che una maggior sensibilizzazione sia assolutamente necessaria”.
Non sarebbe meglio prevedere, allora, la misura solo per i neopatentati?
“Si è vero. Capisco questa osservazione, non priva di logicità. Diciamo che crescendo con l’età si dovrebbe maturare esperienza e senso di responsabilità. Tutti siamo passati in quella fase e sappiamo la consapevolezza che si ha a 25 anni è molto diversa da quella che si ha quando si è appena maggiorenni”.