Bergamo, centinaia di persone hanno chiesto informazioni per l’affido di Noemi. La bambina che il 3 maggio è stata lasciata dalla mamma nella ‘Culla della vita‘ a Bergamo. Ad oggi dopo solo due giorni, 5 maggio, sarebbero già oltre 300 le persone che hanno chiamato l’ospedale per dare la loro disponibilità per avere l’affidamento della piccola. Noemi, questo il nome che le è stato dato in ospedale, sta toccando il cuore dei cittadini, con la sua storia e probabilmente anche quella della sua mamma che con coraggio ha visto davanti a se che la possibilità di darla ina affidamento fosse l’unico modo per garantirle una vita migliore di quella che le avrebbe potuto offrire lei. E così si sono mossi in tantissimi per avere il suo affidamento, ma il compito di decidere spetta solo al tribunale dei minori. Di sicuro la storia di Noemi ha acceso la sensibilità di molte persone, la storia della mamma che ha dovuto scegliere di lasciare la piccola per cercare di offrirle così una vita migliore di quella che avrebbe potuto darle lei ha commosso centinaia di uomini e donne. Sarebbero infatti circa 350 le chiamate arrivare all’ospedale Papa Giovanni Paolo XXIII, questo fanno sapere dal centralino dell’istituto sanitario che sta ospitando la piccola, fatte da persone che hanno chiesto informazioni con l’idea di prendere Noemi in affido.

Centinaia di domande di affido per la piccola Noemi lasciata nella Culla per la vita a Bergamo

I sanitari intanto assicurano che la piccola sta bene, mangia e dorme regolarmente. E’ sana e a quanto pare serena. Naturalmente è in attesa di una nuova famiglia e stando almeno al numero di persone che ha chiesto informazioni non dovrebbe essere difficile trovarne una a breve. Anche se gli interessati sono tanti, per l’affido dovrà essere seguita la procedura standard e tutto sarà stabilito dal Tribunale dei minori. Intanto la piccola Noemi viene accudita dal personale dell’ospedale di Bergamo. Noemi è il nome che è stato scelto proprio dai volontari della Croce Rossa che l’hanno accolta una volta trovata nella Culla della vita.
Perché venga avviata la procedura prima sarà necessario attendere che passino 10 giorni, da quello in cui la piccola è stata lasciata nella culla, stabiliti per questi casi, in cui la mamma naturale potrebbe decidere di tornare sui suoi passi e fino a quel termine avrebbe il diritto di riprendersi la bambina. Solo successivamente sarà possibile avviare la macchina burocratica per arrivare all’affido e poi all’adozione. Fino a quel momento la piccola Noemi, e fino a che tutto non sarà definito dal Tribunale, (quindi potrebbero passare anche oltre i 10 giorni previsti), a seconda delle tempistiche previste dalla legge, se ne starà al sicuro nel suo lettino della Patologia Neonatale dell’ospedale che l’ha accolta. Al momento, secondo alcune indiscrezioni, sembra che le famiglie idonee all’adozione siano una decina. L’ospedale ribadendo comunque che non ha alcuna voce in capitolo per quanto riguarda l’eventuale affido, perché tutto è nelle mani del tribunale. Proprio facendo sapere come si svolgeranno le cose e ribadendo che è un diritto per ogni donna fare quello che ha fatto la mamma della piccola Noemi, coglie l’occasione per sottolineare “che è possibile per tutte le donne partorire in anonimato – ribadiscono diffondendo una nota ufficiale – e in sicurezza in tutti i punti nascita del nostro Paese, secondo il Decreto del Presidente della Repubblica numero 396/2000, che consente alla madre di mantenere per sempre segreto il suo nome, di non riconoscere il bambino e di lasciarlo al sicuro nell’ospedale in cui è nato affinché sia assicurata assistenza e tutela giuridica”