Il Regno Unito lancia l’allarme per una nuova epidemia di morbillo. I primi mesi del 2023 mostrano un aumento dei casi di pochissimo inferiori a tutti gli infetti registrati nel 2022. La situazione è preoccupante nella terra d’Albione e le istituzioni sanitarie hanno messo in guardia le famiglie sul rischio che possono correre i bambini.
Secondo i dati riportati dall’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa), gli incrementi maggiori si sono registrati nella capitale, Londra, anche se alcuni casi sono stati riscontrati in altre parti del Paese. Nel primo quadrimestre del 2023 sono stati in tutto 49 le persone contagiate, 12 all’estero e il restante dentro i confini della nazione. In tutto il 2022 sono stati invece 54 le persone che hanno contratto il morbillo. Solamente 5 persone in meno in un arco di 12 mesi, rispetto a quelli registrati sino a oggi.
“È molto preoccupante, per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, assistere a un tale aumento dei casi di morbillo “, ha detto la dottoressa Vanessa Saliba, dell’Ukhsa. Il problema fondamentale è che il virus si diffonde con incredibile facilità e il calo dei tassi di vaccinazione sta rendendo i bambini maggiormente vulnerabili all’infezione.
Per evitare la diffusione del virus, che si trasmette da persona a persona con estrema facilità, è necessario che il 95 per cento della popolazione sia immunizzata. Ma in Inghilterra, secondo i dati dell’Agenzia, la percentuale dei bambini vaccinati sotto i 5 anni arriva sì e no all’85 per cento. Dieci punti percentuali in meno del necessario. I sintomi principali del morbillo sono febbre ed eruzione cutanea. Ma può causare complicazioni più gravi, come la meningite, e un’infezione può essere fatale.
Morbillo, allarme nel Regno Unito. Calano i vaccini anche in Italia
Le autorità sanitarie inglesi infatti insistono sull’importanza del vaccino trivalente (morbillo, parotite e rosolia) che fa parte anche della routine vaccinale infantile. Intanto l’Organizzazione mondiale della sanità ha già messo in guardia da una “tempesta perfetta” per il morbillo, perché meno persone ricevono protezione dai vaccini, più è facile che si verifichino epidemie.
Ma un calo delle vaccinazioni è stato riscontrato anche in Italia, dove nel 2022 il 92% aveva ricevuto la prima dose e solo l’86% la seconda. Un calo rispettivamente dell’1% e del 3% rispetto al 2018, secondo quanto riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel suo rapporto annuale sul morbillo.
“Un livello di copertura ottimale per una malattia così contagiosa è almeno il 95% con due dosi e omogenea su tutto il territorio”.
Ha evidenziato l’European Centre for Disease Prevention and Control.
“Per alcuni anni non abbiamo visto molto morbillo in giro, in parte a causa delle misure di salute pubblica introdotte per prevenire la Covid, è possibile che le persone non percepiscano il morbillo come una minaccia continua e la vaccinazione sia diventata meno importante. Durante la pandemia alcuni bambini hanno saltato i vaccini di routine per una serie di motivi ma ora devono recuperare”.
Ha invece affermato Helen Bedford, professoressa dell’Istituto di Salute Infantile di Great Ormond Street.