Oggi, venerdì 5 maggio, ricorre la giornata nazionale contro la pedofilia: un’occasione, per Papa Francesco, di ricevere in udienza la Commissione anti-abusi, da lui istituita per arginare il fenomeno nella Chiesa. A margine dell’incontro, Bergoglio ha ribadito come sia giunto “il momento di rimediare al danno fatto alle generazioni che ci hanno preceduto e a coloro che continuano a soffrire”.

Il Santo Padre si è rivolto ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, chiamati ad impegnare “capacità e competenza” per “contribuire a riparare una terribile piaga della Chiesa, mettendovi a servizio delle diverse Chiese particolari”.

Dalla vita ordinaria di una diocesi nelle sue parrocchie e nel suo seminario, alla formazione dei catechisti, degli insegnanti e di altri operatori pastorali, l’importanza della tutela dei minori e delle persone fragili dev’essere una norma per tutti; e in questo senso, nella vita religiosa e apostolica, la novizia di clausura deve attenersi agli stessi standard ministeriali del fratello anziano che ha passato una vita intera a insegnare ai giovani. L’impegno per migliorare le linee guida e gli standard di comportamento del clero e dei religiosi deve continuare.

Giornata contro la pedofilia, il Papa: “Nessuno può dire di non essere toccato dagli abusi sessuali nella Chiesa”

Un tema, quello della pedofilia nella Chiesa, particolarmente caro a Papa Francesco, che ha da sempre invitato il clero a “tutelare le vittime di abusi”. Oggi il Pontefice si confronta con “l’incapacità di agire correttamente per fermare questo male e di venire in aiuto alle sue vittime”, che “ha deturpato la nostra stessa testimonianza dell’amore di Dio“.

Oggi nessuno può dire onestamente di non essere toccato dalla realtà degli abusi sessuali nella Chiesa. L’abuso sessuale di minori da parte del clero e la sua cattiva gestione da parte dei leader ecclesiastici sono stati una delle sfide più grandi per la Chiesa del nostro tempo. Molti di voi hanno impegnato la propria vita in questa causa. Le guerre, la fame e l’indifferenza verso la sofferenza altrui sono realtà terribili del nostro mondo, sono realtà che gridano al Cielo. La crisi degli abusi sessuali, però, è particolarmente grave per la Chiesa, perché mina la sua capacità di abbracciare in pienezza la presenza liberatrice di Dio e di esserne testimone.

Soltanto negli ultimi 15 anni sono più di 160 i sacerdoti condannati per atti di pedofilia, come confermato dal report dell’Osservatorio permanente della Rete l’Abuso. Una questione sconosciuta a molti, secondo Bergoglio, coperta fino al caso di Boston. Da allora la Chiesa ha aperto gli occhi: prima, la pedofilia era una “cosa di cui nessuno si accorgeva, nessuno sapeva nulla”.

Da parte del Papa una chiosa finale sul crimine dei video che immortalano gli abusi.

Non vorrei stare zitto su un problema che ripeto sempre: le registrazioni che poi sono trasmesse nei video di abusi su minori, nessuno sa dove si fanno, sembra che nessuna autorità sa capire come fermare questo crimine. Per favore prendete in mano questo problema, che è grave. È un problema in più. Avete già fatto molto ma un po’ di più si può fare.