Roberto Saviano è intervenuto a Piazza Pulita nella puntata del 4 maggio 2023. Rispondendo alle domande del conduttore Corrado Formigli, ha parlato della notizia della settimana, l’armocromista della segretaria del Pd Elly Schlein. Ma ha commentato anche la ‘sfida’ del Governo Meloni ai ‘simboli’ del 25 aprile e 1 maggio. Oltre che della commemorazione di Sergio Ramelli, il giovane morto nel 1975 in seguito alle ferite riportate in un’aggressione da parte di alcuni militanti della sinistra extraparlamentare, legati ad Avanguardia operaia.

Saviano a Piazza Pulita, l’intervista del 4 maggio 2023: Elly Schlein e De Luca

Roberto Saviano è intervenuto sul dibattito scoppiato dopo l’intervista della segretaria del PD a Vogue, in cui ha dichiarato ai avvalersi delle consulenze di un’armocromista per migliorare la sua immagine.

E’ solo l’inizio del massacro che un leader subisce quando si espone in politica. Si è data attenzione a questo dettaglio inutile, per oscurare tutto il resto. Ossia si dà luce a un commento detto in qualche secondo, per facilmente impedire che l’attenzione vada su altro. Per esempio su De Luca.

Saviano quindi attacca duramente il governatore della Campania Vincenzo De Luca che, a fine aprile, aveva realizzato un video proprio sul tema. Affermando di poter proporre un risultato migliore alla metà della tariffa di Enrica Chicchio, personal shopper di Elly Schlein.

De Luca è un comico che ha piazzato i figli, che comanda da satrapo, che la Schlein sta cercando di fermare, che quando sono stato invitato in un festival a Ravello ha cancellato la mia presenza. Pensa se l’avesse fatto Berlusconi! Questo è De Luca, il satrapo campano. Si attacca a questa boutade per evitare che possano emergere i temi per cui viene fermato lui: la gestione familista, la gestione affaristica e drammatica che ha fatto in Campania. E’ sempre questo il gioco, perché i social arrivano in maniera superficiale nelle cose.

Meloni e “la sfida ai simboli”

Il giornalista e scrittore Roberto Saviano ha parlato anche del Governo Meloni, focalizzandosi su quanto avvenuto in occasione di due ricorrenze fondamentali: 25 aprile e 1 maggio. La destra sfida culturalmente la sinistra, dice Formigli. E lui risponde:

Sfidare i simboli, 25 aprile e primo maggio, significa metterne di nuovi. Ma Glielo stiamo permettendo noi, guarda il silenzio di scrittori, giornalisti e sceneggiatori. Tutta la loro stampa è molto diversa da quella, autorevole, di destra francese o tedesca: sono dei picchiatori.

Saviano sulla commemorazione di Ravelli: “Una vergogna La Russa in quel posto”

In riferimento alla commemorazione a Milano di Sergio Ramelli, in cui erano presenti sia il presidente del Senato Ignazio La Russa che il sindaco Beppe Sala, Saviano ha commentato:

I quattro fessi che qui alzano il braccio in piena codardia lo fanno protetti, glielo permette questo governo. Sono certamente residui del passato. La vergogna è avere Ignazio La Russa in quel posto lì, sporcando un’istituzione fondamentale. La sporca con le sue parole, la sporca con la sua storia. Ramelli è una storia drammatica del nostro Paese, racconta di un momento terribile. Non c’entra la commemorazione, necessaria. In verità c’è un gioco: non possono dichiararsi antifascisti perché innanzitutto non lo sono e stanno cercando una pericolosissima trasformazione in afascista. Significa non avere l’orizzonte dell’antifascismo. Ossia portare nella tradizione fascista storica, che considerano anche loro superata, elementi gravissimi: sostituzione etnica, parlare di razze, lavorare sulla questione dei migranti con ossessione. La furbizia qual è? Cercare di riscrivere quel passato. Dire, sostanzialmente, è vero, siamo stati estremisti, adesso è un’altra storia, ma non la rinneghiamo.