In questa banda del Napoli di “Inavvicinabili” Kim Min-jae diventa il primo sudcoreano a diventare campione d’Italia. La storia di un ragazzo venuto in sordina per sostituire un gigante sotto l’ombra del Vesuvio, quel Kalidou Koulibaly che a Napoli ha fatto la storia a suon di prestazioni difensive mastodontiche. Kim Min-jae, dopo essere diventato campione d’Italia, lo può urlare forte: “Ho fatto meglio di Koulibaly in un anno”. Una frase immaginaria, ma che gli attribuiamo noi in modo indiretto. Forse, anzi, sicuramente i tifosi del Napoli non si sarebbero mai aspettati che nella sua storia sarebbe finito un coreano che giocava in Turchia fino a qualche mese prima.
Ogni volta che quest’anno Kim ha toccato palla intorno al Diego Armando Maradona si alzava un solo coro: “Kim Kim Kim Kim Kim Kim Kim”. Nulla di strano, dato che la parola Kim ripetuta mille volte è diventato un vero e proprio mantra partenopeo che viene scandito a ogni intervento difensivo, ogni scivolata e ogni contrasto. Dal cantante Clementino a Gigi D’Alessio, Kim è diventato un vero e proprio beniamino dei tifosi non solo per la sua forza in campo ma anche e soprattutto per la sua gentilezza e la sua bontà fuori dal terreno di gioco, marchio distintivo che ha fatto innamorare tutta Napoli di Kim Min-jae.
Tra i principali fotogrammi della stagione del difensore centrale ce n’è uno che resta inevitabilmente impresso: Atalanta-Napoli. Il Napoli soffre, spinge, fatica ma alla fine la porta a casa per 1-2 grazie a una grande prestazione difensiva. Alla fine della gara, tra i festeggiamenti, spunta proprio Kim. Su di lui pende l’occhio di una telecamera vicinissima. Per il centrale sudcoreano l’occasione è ghiotta: muove le mani nel classico gesto italiano, sorride e, a trentadue denti, urla “Mamma mia!”. Come Super Mario, in poche parole, solo che stavolta Kim ha giocato nel videogioco di quelli che sono diventati campioni d’Italia.
Kim Min-jae, il campione d’Italia silenzioso
Kim diventa il primo sudcoreano a vincere lo scudetto in Italia. Si tratta di un traguardo storico per chi, qualche mese fa, ha vissuto anche la parentesi del Mondiale in Qatar. Una stagione indimenticabile, che passa attraverso altri fili. La testa bassa dopo lo 0-4 del Milan in casa del Napoli diventa un punto di riferimento, dato che Kim ha rialzato la testa pochissimi secondi dopo. Per quanto riguarda Kim, le prestazioni sportive successive hanno ridato linfa a Kim.
Lo stesso ha fatto dopo una vittoria. Napoli-Udinese, i partenopei dominano e vanno avanti 3-0 ma delle amnesie del reparto difensivo annientano le certezze dei partenopei. La gara finirà 3-2 ma con grande responsabilità del centrale sui gol friulani. Al termine della gara, il post di scuse. Per molti un qualcosa di normale, ma per altri, soprattutto per chi tifa gli azzurri, è stato un esempio di attaccamento alla maglia. Kim Min-jae diventa campione d’Italia e esempio di umiltà. Un sudcoreano nella storia del Napoli. Fino a un anno fa, chi l’avrebbe mai detto.