Pensione d’inclusione per PdC, nuovo importo dal 2024. A qualcuno le nuove regole disposte per l’Assegno di inclusione potrebbero non piacere. Per i pensionati percettori della Pensione d’inclusione non ci saranno grossi cambiamenti.
Sarà riconosciuto un trattamento economico fino a 630 euro mensili, più una somma aggiuntiva a titolo di canone di locazione pari a 150 euro. Non solo. A conti fatti i benefici potrebbero essere molto di più, rispetto a quanto percepito attualmente.
Pensione d’inclusione per PdC: come funziona il nuovo sussidio per gli over 67
Nulla cambierà per i percettori della nuova Pensione d’inclusione per PdC. A guardare tra le novità introdotte con il Decreto lavoro per la nuova Pensione di cittadinanza, ottengono il beneficio le famiglie con un membro over 67 o con un’età inferiore a 67 anni in presenza di disabilità grave e non autosufficienza accertata dalla Commissione medica ASL- INPS.
Senza tralasciare che 67 anni di età rappresentano il traguardo da varcare per ottenere il nuovo assegno pensione di inclusione.
Per fortuna, non sono stati stravolti i requisiti per l’accesso al trattamento, anzi per grosse linee sono gli stessi del PdC. A cambiare è l’importo correlato alle famiglie particolarmente numerose, che potrebbe risulta anche più alto rispetto all’attuale trattamento percepito.
In questo articolo, cercheremo di analizzare i punti salienti della nuova pensione di inclusione per PdC.
Chi ha diritto al reddito pensione di inclusione?
L’Assegno d’inclusione è la nuova misura che sostituirà il Reddito di cittadinanza e pensione, con decorrenza dal 1° gennaio 2024. Il beneficio sarà rivolto alle famiglie composte da minori, disabili e over 60.
E pensare, che nessuno si sarebbe aspettato la dismissione del sussidio di Stato voluto dal Movimento 5 Stelle. Contro ogni aspettativa a cambiare sono le differenti disposizioni previste per il calcolo dell’importo da distribuire per le famiglie.
Non è stata annotata alcuna variazione reddituale rispetto al PdC, tutt’altro resta un limite reddituale su base ISEE del valore uguale o inferiore a 9.360 euro. A cambiare sono gli scaglioni reddituali divisi per composizione del nucleo familiare.
In teoria, una vasta platea di famiglie potrà accedere al beneficio con un reddito annuo pari a 6.000 euro. Diversamente, il limite per gli over 67 resta nel limite uguale o inferiore a 7.560 euro. In sostanza, non sono state alterate le regole previste per il PdC.
Alla luce di queste considerazioni, appare chiaro che gli over 67 avranno diritto a un sussidio integrativo al reddito per un valore fino a 630 euro mensili, più una somma aggiuntiva a titolo di canone di locazione pari a 150 euro. In sostanza, anche con la pensione di inclusione si potrà ottenere un assegno mensile del valore fino a 780 euro, ovvero l’importo riconosciuto come PdC.
Il sussidio diventa più corposo per le famiglie particolarmente numerose, a cui segue l’applicazione del parametro di scala di equivalenza. Il valore massimo riconosciuto corrisponde a 2,2 punti, in presenza di membri disabili o non autosufficienti si possono ottenere 2,3 punti.
Quanto aumenteranno le pensioni con la nuova integrazione d’inclusione al reddito?
Il governo italiano ha fissato tutti i requisiti per la nuova pensione d’inclusione nel Decreto lavoro in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Otterranno il beneficio coloro che rientrano in un reddito certificato ISEE per un importo uguale o inferiore a 9.360 euro, con le medesime regole poste in essere per le famiglie che godono della PdC con un reddito prodotto dall’indicatore ISEE uguale o inferiore ai 7.360 euro. Numeri a cui andrà applicata la scala di equivalenza di riferimento.
In sostanza, chi percepisce un trattamento economico previdenziale potrà ottenere anche l’integrazione d’inclusione al reddito, se rientra nei requisiti disposti dalla normativa.
In conclusione, non resta che attendere l’ufficialità del Decreto lavoro per capire le modalità di erogazione della nuova pensione d’inclusione per l’integrazione al reddito.