Aumenti pensioni minime e d’invalidità, ci si interroga su cosa accadrà dopo la mancata inclusione nel decreto “Lavoro” del 1° maggio 2023 di misure in grado di incrementare i trattamenti mensili. Lo stop è arrivato dopo un tentativo di alcuni partiti della maggioranza di governo di destinare una quota delle risorse dello scostamento di bilancio a chi prende meno mensilmente di pensione. Nonostante la posizione di Forza Italia e Lega, il governo ha preferito puntare sul taglio del cuneo fiscale incrementando le retribuzioni dei dipendenti pubblici e privati. Dunque, nessun aumento delle pensioni minime, mentre per quelle d’invalidità non c’è stato un vero e proprio progetto di incrementarne il trattamento. Ma aumenti arriveranno, se non nel corso del 2023, in autunno con la nuova legge di Bilancio. 

Aumenti pensioni minime invalidità: quali sono le ultime novità? 

Nessun aumento dei trattamenti di pensione minima e d’invalidità dal decreto Lavoro del governo Meloni. Soprattutto Forza Italia, ma anche la Lega, tra i partiti della maggioranza, avevano tentato di destinare una parte delle risorse dello scostamento di bilancio ad incrementare gli assegni degli over 75. Il tentativo, tuttavia, non è andato a buon fine, come quello per rimodellare i parametri di uscita delle lavoratrici con opzione donna, dopo il restringimento operato dalla legge di Bilancio 2023.

Tuttavia, il Documento di economia e finanza riporta nero su bianco gli aumenti dei mensili previdenziali e, sia i percettori dei trattamenti minimi che quelli d’invalidità, beneficeranno di interventi al rialzo nel corso del 2023 o, al più tardi, con la nuova Manovra di governo. Circolano già le stime di quanto saranno gli incrementi nei cedolini mensili, dal momento che la parte più corposa rientra nel tasso consuntivo di inflazione del 2022 con i relativi arretrati. 

Aumenti pensioni minime invalidità, di quanto aumenteranno dal 1° gennaio 2024? Ecco gli importi

Le pensioni minime hanno ottenuto un aumento dalla legge di Bilancio 2022 del 7,2 per cento, pari al tasso registrato sull’inflazione 2022. Insieme a una maggiorazione decisa dal governo nella scorsa Manovra, l’importo mensile è salito a 599,82 euro per i pensionati di almeno 75 anni di età, mentre per quelli al di sotto di questo tetto anagrafico la pensione minima è di 572,20 euro. Fermo restando che la maggiorazione dovrà essere confermata dal governo per il 2024 nel prossimo autunno, le pensioni minime saranno destinate a salire per effetto del tasso definitivo di inflazione, che è dell’8,1%, con un +0,9% da recuperare rispetto al tasso utilizzato per l’indicizzazione delle pensioni. 

Stando ai calcoli, le pensioni minime saliranno a 604,28 euro per i pensionati ultra 75enni, mentre per chi è al di sotto di questa soglia anagrafica l’adeguamento è a 576,46 euro. Per le mensilità già corrisposte nel 2023 e per quelle che verrano pagate, sono dovuti gli arretrati sulla differenza. 

Indicizzazione trattamenti di pensione all’inflazione: cosa avverrà nell’autunno 2023?

Di norma, gli arretrati dati dalla differenza tra gli importi delle pensioni (anche non minime) indicizzati al tasso di inflazione provvisorio e quello definitivo sono versati con il cedolino di gennaio dell’anno successivo. Pertanto, di sicuro i pensionati italiani a inizio del 2024 percepiranno gli arretrati per le dodici mensilità sulla differenza tra quanto l’Inps ha pagato e quanto avrebbe dovuto pagare. A meno che il governo non intervenga con un decreto che anticipi sia l’importo indicizzato che gli arretrati spettanti. Fu così nello scorso autunno quando venne anticipato il 2% di inflazione (sul tasso che poi sarebbe stato del 7,2% e, infine, dell’8,1%) nei cedolini di ottobre, novembre e dicembre. L’Inps poi ha provveduto a recuperare quel 2% sul pagamento delle pensioni di inizio 2023. 

Oltre agli aumenti delle pensioni minime, si attende un incremento degli importi anche delle pensioni di invalidità. L’aumento ci sarà ed è stato messo nero su bianco dal governo nella recente approvazione del Documento di economia e Finanza (Def). Proprio nella risoluzione del documento, il Senato invitava il governo a valutare un rafforzamento delle pensioni d’invalidità nella legge di Bilancio 2024. Anche in questo caso, l’esecutivo potrebbe anticipare gli aumenti con un decreto ad hoc nel corso di quest’anno, in mancanza del quale non resterà che attendere la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) del prossimo autunno.