Armando Izzo condannato a cinque anni per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva. Questa la sentenza pronunciata dalla sesta sezione penale del Tribunale di Napoli. Il coinvolgimento dell’attuale difensore del Monza nel processo nato dalle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia sul clan camorristico Vanella Grassi riguardava i sospetti casi di partite combinate a tavolino, risalenti al campionato di serie B 2013-2014. In quella stagione Armando Izzo vestiva la maglia dell’Avellino. La condanna è arrivata per il capo d’imputazione relativo alla partita Modena-Avellino mentre c’è stata l’assoluzione per il capo d’imputazione riguardante la sfida Avellino-Reggina. Izzo avrebbe accettato la promessa di una somma di denaro, scrive il pm nei capi d’accusa “quale compenso al fine di raggiungere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento della competizione predetta“. Il pubblico ministero della Dda partenopea, Maurizio De Marco, aveva chiesto per Izzo 4 anni e 10 mesi di reclusione. I legali del calciatore, Rino Nugnes e Stefano Montone, hanno annunciato l’impugnazione della sentenza in corte d’appello.

Izzo condannato, il comunicato del Monza

Armando Izzo è arrivato al Monza la scorsa estate dopo una stagione in chiaroscuro con la maglia del Torino. In Brianza ha rilanciato la sua carriera nella difesa a tre di Raffaele Palladino collezionando venticinque presenze in Serie A con una rete siglata all’Empoli. Il buon rendimento ha fatto già scattare i colloqui fra i lombardi e il Torino, proprietario del cartellino, per trovare un accordo per il riscatto a titolo definitivo. La valutazione è leggermente superiore ai due milioni di euro. Intanto la società rossoscudata ha diramato un comunicato ufficile per prendere una posizione in merito all’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto Armando Izzo:

AC Monza ha appreso che il proprio tesserato Armando Izzo è stato condannato in primo grado per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva.

AC Monza esprime totale vicinanza e supporto ad Armando, convinta della sua estraneità all’ambiente criminale.

Gli avvocati del calciatore sono delusi dalla sentenza e attendono di leggerne le motivazioni; dopodiché presenteranno appello.

Lo stupore del procuratore

Incredulo l’agente del calciatore, Vincenzo Pisacane, che ha manifestato stupore per la sentenza arrivata dal tribunale di Napoli. Il procuratore è convinto dell’innocenza del suo assistito come rivela ai microfoni di Calciomercato.com confermando la volontà già espressa dai legali di sfruttare tutti i gradi possibile del ricorso e dimostrare l’estraneità ai fatti del difensore del Monza:

Non capiamo come possa essere successo se due capi d’accusa su tre sono caduti per non aver commesso il fatto, ma a quanto pare la giustizia italiana prevede anche questo. Io però mi chiedo come fa a far parte di un clan se su due delle tre accuse risulta innocente. Adesso aspetteremo i 90 giorni per capire come hanno fatto i giudici a condannarlo e vedremo cosa succederà. È una situazione che fa rabbia, ma noi non ci arrenderemo; se è necessario andremo fino alla corte di Bruxelles. Personalmente sono costernato, non riesco a capire come si possa fare una cosa del genere. Non se l’aspettava nessuno. Se tutto quello che imputano ad Armando fosse vero, avrebbero dovuto condannarlo per tutti e tre i capi, non per uno solo. Se avesse davvero fatto parte di un gruppo di camorristi avrebbe dovuto essere accusato di tutto, così è una situazione che non sta né in cielo né in terra. Siamo convinti della sua innocenza, sappiamo che non c’entra nulla e lotteremo con tutte le nostre forze per cercare di far capire qual è la realtà. Da tutte le intercettazioni si evince che Izzo non è al corrente di nulla; non so quindi in che modo il giudice ha potuto pensare di dargli una condanna. Io sono sicuro del fatto che verrà scagionato