Asili nido PNRR: nei palazzi importanti e tra i più influenti leader politici della scuola traspare incertezza, netta, sulla possibilità di aggiudicarsi il 100% dei lavori entro giugno. Il passaggio è storico, delicato e irrinunciabile: riusciremo? Ne abbiamo parlato con Reginaldo Palermo, ad Open Day, su Radio Cusano Campus. “L’obiettivo del governo è di raggiungere gli stessi livelli europei, dove gli asili nido sono il 33% delle strutture scolastiche. S’intende che almeno un bambino su tre dovrebbe essere iscritto. La percentuale al momento non è ancora raggiunta, oggi siamo intorno al 26, 27, 28% – ha spiegato il giornalista – dal target europeo si allontanano moltissimo altre regioni e province. Nel Nord-Est e nel Centro-Italia il target del 33% è già stato ampiamente raggiunto da tempo, mentre in città come Ragusa, Caltanissetta, Cosenza, Caserta siamo molto al di sotto del 10%“.
Asili nido PNRR: 5miliardi a disposizione, ma la politica è preoccupata
“Il PNRR mette a disposizione poco meno di 5miliardi per la costruzione di nuovi edifici. L’Europa ha stabilito dei tempi, perché si debba fare questa operazione, ma non è detto che si riesca. Non è detto che i comuni e gli enti locali che dovrebbero gestire il piano di edilizia dispongano delle strutture adeguate, per poter lavorare in fretta e arrivare in tempi ragionevoli ad avere un edificio pronto. Il Ministro Fitto in un suo intervento ha già comunicato di essere piuttosto preoccupato – ha sottolineato Reginaldo Palermo – Valditara, invece, ha detto state tranquilli, ma anche fatto capire che qualche problema c’è. Lo stesso Ministro dell’Istruzione ha sottolineato un altro dato di preoccupazione importante e ha fatto capire che si potrebbe riuscire a costruire tutti gli edifici nei tempi stabiliti, dopodiché l’altro problema riguarda i comuni: riusciranno a gestirli con risorse umane adeguate?“
L’asilo nido è una struttura educativa importante, lo dimostrano le ricerche
“La diffusione degli asili nido a Sud sarebbe necessaria, più che altrove. La ricerca pedagogica, e della psicologia evolutiva degli ultimi anni, ha messo in evidenza un dato importante: l’asilo nido non deve essere inteso come un luogo di accudimento, ma dovrebbe funzionare come una vera e propria struttura educativa – ha aggiunto Palermo – la cosiddetta legge sulla Buona Scuola prevedeva, per gli operatori degli asili nido, una laurea adatta. Con l’aiuto degli asili nido si potrebbe ridurre il divario sociale“.
Un’opportunità per le mamme, un modo per coniugare vita personale e professionale
“I problemi che infondono insicurezza sono: l’assenza di professionalità e altre criticità di natura cultuale. Bisogna far capire ai cittadini che l’asilo nido è un luogo educativo importante, così da portare i cittadini a sfruttare a pieno l’opportunità – si è congedato Reginaldo Palermo – è evidente che per una famiglia a reddito medio-basso può diventare difficile far frequentare la scuola ai propri bambini. Vedremo come decollerà il piano e in quanto tempo i comuni impiegheranno per aprire strutture coi fondi del PNRR. Aspettiamo qualche mese per vedere se ci sarà la svolta auspicata. L’asilo nido è un’opportunità per le donne, un’occasione per poter conciliare vita personale e professionale. Quanto alle rette, infine, se troppo elevate diventa complicato iscrivere i bambini“.