Chef Rubio-Liliana Segre: è di nuovo scontro sui social. Dopo la notizia di una denuncia presentata dalla senatrice nei confronti del giovane chef romano per diffamazione aggravata dall’odio razziale, in seguito a degli insulti di stampo antisemita ricevuti su Internet, le acque tra i due sembrerebbero non essersi calmate. In un tweet pubblicato nelle scorse ore lo chef ha infatti fatto sapere di non aver ricevuto alcun esposto, scagliandosi contro Segre per le parole in favore dell’Ucraina rilasciate nel corso di una puntata della trasmissione “L’Aria che Tira” su La7.

Chef Rubio Liliana Segre: è di nuovo scontro online

Io mi ricordo il discorso di quando l’invasor è chiamato ‘invasor’, non è chiamato ‘un altro con cui trattare’. Quello entra nella tua Terra, bombarda le case, uccide giovani, vecchi, bambini, gente che non c’entra niente con la guerra […]. Sarei falsa se dovessi dichiarare che io non sto con l’Ucraina. Pur avendo un grande amore per la musica russa, per i poeti russi, per i romanzi russi – che ho letto da ragazzina e che non ho mai dimenticato -, se i russi sono gli invasori, vanno rimandati indietro.

Con queste parole, parlando con Myrta Merlino, Liliana Segre ha commentato, negli scorsi giorni, ospite della trasmissione “L’Aria che Tira”, il conflitto in corso in Ucraina, ribadendo, ancora una volta, il suo sostegno nei confronti del popolo invaso. Parole che, se sono state sostenute da molti, in altri hanno scatenato una reazione polemica. Tra loro c’è anche Gabriele Rubini, in arte “Chef Rubio”, che su Twitter ha commentato con questi toni le dichiarazioni della senatrice:

Liliana, a parte che sto ancora aspettando la presunta denuncia per minacce di morte e odio razziale, ma a parte questo ti ricordo che la colonia d’insediamento sionista bombarda e uccide persone ritenute subumane dai suprematisti ebraici e tu sempre a fa la vaga. Come mai?

Nel tweet lo chef romano fa riferimento alla denuncia per diffamazione aggravata dall’odio razziale che Segre avrebbe presentato nei suoi confronti e nei confronti di altre persone, una ventina in tutto, con l’accusa di averle rivolto minacce di morte, insulti e offese di stampo antisemita sui social, tanto da costringerla a vivere sotto scorta. Si tratterebbe, nel complesso, di 17 uomini e 3 donne di diversa estrazione sociale, apparentemente senza alcun legame, se non quello dell’odio immotivato.

La denuncia presentata dalla senatrice

Per tanto tempo sono stata in silenzio su queste persone che mi insultano, ma adesso lo denuncio,

aveva dichiarato Segre in occasione del Forum nazionale delle donne ebree d’Italia organizzato da Adei a Palazzo Marino lo scorso dicembre, annunciando di voler intraprendere le vie legali contro i suoi haters. Tra le persone toccate dall’esposto figurava anche Chef Rubio che, secondo quanto appurato nel corso dell’inchiesta aperta dalla procura di Milano per fare luce sulla vicenda, si sarebbe più volte scagliato contro la senatrice a mezzo telematico. Noto per le sue posizioni filo-palistinesi abbastanza estreme, lo chef romano riterrebbe Segre colpevole dei suoi silenzi sul conflitto israelo-palestinese.

Tanto che, alla notizia di una denuncia da parte sua, aveva replicato:

Chiedere a Liliana Segre di di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste.

Ed aveva posto l’accento sul fatto che, a differenza delle altre persone coinvolte, in molti casi rimaste anonime, lui aveva avuto il coraggio di affrontarla “con sfrontatezza imperdonabile”. Dopo qualche mese è tornato ora all’attacco, questa volta per le sue posizioni nel conflitto russo-ucraino. Ci saranno nuovi provvedimenti? Per saperlo non resta che aspettare.