Jose Mourinho si scaglia contro l’arbitro Chiffi per la direzione di gara nel pareggio fra Monza e Roma. Lo Special One non recrimina per il risultato finale ma per la gestione subita da parte del fischietto di Padova durante la gara convinto che tanto sarebbe arrivata una espulsione ai propri danni. Per evitare una situazione già vissuta, il tecnico giallorosso rivela in conferenza stampa di essere sceso in campo con un dispositivo per registrare i colloqui fra la panchina e la terna arbitrale.

Mourinho contro Chiffi

Parole pesanti del tecnico giallorosso che in conferenza stampa non risparmia accuse a Daniele Chiffi. Il portoghese ha chiesto al designatore di non mandare più il fischietto di Padova nelle gare contro la Roma. Difficile contenere la frustrazione durante la gara ma il pensiero della sfida all’Inter di sabato prossimo ha avuto la meglio su una possibile espulsione:

Giocare con il peggior arbitro trovato in carriera è dura, e ne ho incontrati tanti scarsi. L’arbitro non ha avuto influenza sul risultato ma è stata dura. Non è empatico, non crea rapporti con nessuno. Anche la Roma come società non ha la forza di dire ‘questo arbitro non lo vogliamo’, come fanno altre società. Ho smesso di lavorare a 20-30 minuti dalla fine perché sapevo sarebbe arrivato un rosso, come arriva sempre con lui. È dura. Io non sono stupido, sono andato alla partita con un microfono ed ho registrato tutto. Dal momento in cui sono entrato e nel momento in cui sono rientrato nello spogliatoio. Mi sono protetto. A livello tecnico un arbitro bravo fischia poco. Si diceva che con Orsato non vinciamo mai, ma lo vorrei avere tutte le partite perché è in controllo totale della partita anche quando sbaglia. Non ha bisogno di fare l’arrabbiato, è tranquillo. Chiffi di arbitro ha poco, ha talento nell’arrabbiarsi e basta. Ma è contro la natura di un arbitro, deve essere esattamente l’opposto. Il risultato ripeto che non è stato influenzato dall’arbitro. Il doppio giallo al minuto 96, capendo la situazione, fa capire tutto. La Roma deve crescere sotto questo punto di vista, non ha questa capacità o questo DNA, non lo so ma è dura. Sabato volevo stare con i pochi ragazzi rimasti per giocare contro una super squadra. Avevo una voglia tremenda di prendere il rosso, ma ho deciso di non farlo perché sabato volevo stare con i ragazzi

Problemi di infortuni

Mourinho sta facendo i conti con i tanti indisponibili in casa Roma. A questi si è aggiunto anche Stephan El Shaarawy che è stato costretto a chiedere il cambio per un fastidio muscolare. I giallorossi sono attesi dalla sfida di sabato contro l’Inter e poi l’andata della semifinale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. L’analisi del tecnico portoghese:

Quando hai 30 giocatori uguali non puoi avere infortuni, fai cambi magari al 60’ o al 70′. Oggi giocano Dzeko e Lautaro e la prossima Correa e Lukaku, poi cambiano i quinti. Questi non siamo noi. Ci sono squadre che sono uscite subito dalla competizione europea, non siamo noi. Siamo l’unica squadra che non ha la rosa per stare dove siamo. Siamo in una semifinale europea e abbiamo giocato una gara in più perché siamo finiti secondi nel girone, siamo in lotta per i primi posti. Stiamo facendo qualcosa di oltre e dopo si accumula tutto. Poi guarda anche il profilo dei giocatori. Quante partite ha giocato El Shaarawy negli ultimi anni e poi quest’anno? E Smalling quante partite ha giocato negli ultimi anni al Manchester United e nella Roma con Fonseca e poi quest’anno? È stanchezza al limite, per questo io sono con loro fino all’ultimo minuto di questa stagione. Questi ragazzi lo meritano. È un orgoglio tremendo lavorare con questi ragazzi