Le elezioni amministrative che si stanno avvicinando potrebbero portare grandi novità nel panorama politico nazionale. Soprattutto nella città di Terni, chiamata al voto il prossimo 14 e 15 maggio 2023.

Elezioni amministrative Terni

Il turismo politico che ha colpito la città di Terni, ridente città industriale umbra, circondata da stupendi paesaggi come il famosissimo lago di Piediluco, le Cascate delle Marmore, la Valnerina e dal patrono più amato dagli innamorati, San Valentino, dimostra che le elezioni amministrative si stanno trasformando in una vera e propria battaglia politica che potremmo definire il tramonto della speranza o l’alba di una nuova era.

Impegnati in questa competizione: destra centro, sinistra centro, Movimento 5 stelle e Alternativa Popolare.

Elezioni comunali: a Terni una vera rivoluzione copernicana

A Terni sono passati e stanno passando tutti i politici più importanti del panorama nazionale: i leader di ogni partito, infatti, si sono presentati agli elettori comunali come se in palio non ci fosse solo il sindaco di Terni ma una vera e propria rivoluzione copernicana.

Le difficoltà politiche del centro sinistra emergono in un’Umbria che in altri tempi è sempre stata rossa, guidata proprio dalla città in questione, Terni.

La nuova destra, solida al potere nazionale, non è mai stata così preoccupata di perdere tono dove da cinque anni guida le sorti comunali.

I 5 stelle aspettano il leader Conte, sperando di potere recuperare la leadership su quella estrema sinistra che il PD ha ricominciato a corteggiare.

Come mai Terni è diventata un campo di battaglia politica così acceso?

Il guastafeste, del quale non facciamo il nome, è il segretario del partito AP (ALTERNATIVA POPOLARE), già fondatore di Unicusano (ultimamente alla ribalta per indagini della Guardia di Finanza) e Presidente della Ternana Calcio, che all’improvviso sembra voglia rompere lo schema destra sinistra portando un partito, che lui definisce di centro-centrodestra, iscritto al PPE (partito popolare europeo). Partito che non solo rischia di diventare il prossimo partito della città di Terni, ma comincia a spaventare l’Umbria che tra un anno andrà alle elezioni regionali.

Un partito che lo stesso segretario definisce espressione di un capitalismo sociale, ricchezza europea. Un capitalismo nuovo, giusto, produttore di lavoro ma anche vicino a tutti coloro che meno fortuna hanno nella vita. Un capotalismo meno aggressivo che esalta i valori europei ed italiani, affezionato alla sanità per tutti, al nostro sistema pensionistico ma anche alle multinazionali e a tutta l’imprenditoria italiana. Un partito capito dagli impiegati, operai e imprenditori, un partito fuori dagli schemi che rischia di rovinare la festa, momentaneamente, nella città di Terni alla destra, alla sinistra, all’estrema sinistra.

Per le elezioni amministrative a Terni, sono giunti tanti leader, come Bonaccini, si attendono la Schlein, Tajanj, Urso, Conte e si mormora addirittura la possibile presenza del Presidente del Consiglio, che onestamente speriamo non si voglia disturbare per il sindaco di Terni dati i seri problemi che deve affrontare tutti i giorni per la nostra splendida nazione.

Riuscirà il “pelato” a deludere gli altri contendenti?

La risposta ai cittàdini ternanani che hanno in mano le sorti del loro comune, dell’Umbria e dell’Italia tutta.

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