Ore cruciali per il destino dell’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes. Restano forti le pressioni nella maggioranza per arrivare a un cambio al vertice in tempi rapidi e il governo, dopo riflessioni durate tutta la giornata, sembra aver rotto gli indugi. Il decreto legge che potrebbe aprirgli la strada per il Teatro San Carlo, pronto ormai da tempo, dovrebbe andare in Consiglio dei ministri nella riunione di domani, agevolando così la presentazione delle sue dimissioni. L’intento è estendere anche ai direttori stranieri le norme contenute nella legge Madia, che vietano a chi percepisce una pensione di occupare incarichi dirigenziali nelle strutture che rientrano all’interno del bilancio consolidato dello Stato, come i Teatri stabili e le Fondazioni lirico sinfoniche. Il tetto sarebbe fissato ai 70 anni di età, rendendo incompatibile la posizione del sovrintendente del San Carlo, Stephane Lissner, che ha ancora un paio d’anni di mandato.
Il governo lavora ad un decreto ad hoc
Nella maggioranza spiegano che la volontà è di andare avanti con il provvedimento anche a prescindere dagli sviluppi in Rai, per risolvere una disparità di trattamento nel settore. Per l’intera giornata sono proseguite le riflessioni sulla misura, che nel pomeriggio veniva da più parti definita in bilico, ma ora, spiegano fonti dell’esecutivo, il nodo è sciolto. A pesare, oltre a considerazioni di opportunità politica, anche i possibili ostacoli che il progetto potrebbe incontrare. Lissner ha da tempo fatto sapere che è pronto ad opporsi a questa soluzione, eventualmente con un ricorso d’urgenza al giudice del lavoro. Il decreto prevede, in ogni modo, la retroattività, con l’avallo dell’avvocatura dello stato, e la convinzione nella maggioranza è che lo spostamento possa andare a buon fine.
Ma la decisione finale spetta all’Ad di viale Mazzini
La palla passa ora a Fuortes, che potrebbe attendere la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per decidere come procedere. Venerdì è in programma un consiglio di amministrazione, ma non è detto che sia quella la sede in cui comunicherà le sue scelte. Le dimissioni vanno presentate all’azionista, il ministero dell’Economia, e comunicate alla presidente Marinella Soldi. Non è quindi escluso che, se Fuortes deciderà di rompere gli indugi, si debba attendere i primi giorni della prossima settimana. I tempi sono, in ogni modo, stretti, perché occorre andare avanti sui palinsesti, che saranno presentati a luglio, e il governo spinge sulla presentazione del piano industriale. Quello che è certo – spiegano fonti di maggioranza – è che, se l’Ad dovesse decidere di andare avanti in questa fase, dovrebbe poi portare a termine il mandato che scade l’anno prossimo, perché difficilmente si troverebbe un sostituto disposto ad guidare la macchina per pochi mesi.