Alcune preparazioni sono in grado di caratterizzare l’identità e la personalità di una nazione, di mettere d’accordo tutti in fatto di gusto e dolcezza. Stiamo parlando di un dolce che è una bandiera nazionale e che in tutto il mondo è diventato sinonimo di un paese in tutto il mondo: si tratta del dulce de leche argentino. Una preparazione che è stata esportata e diventata quotidiana anche in altri paesi del sud e centro America, ma che nella grande nazione della Pampa, del tango, dei ghiacciai e delle sconfinate pianure e immense montagne è una bandiera del gusto e della dolcezza.

Questioni di gusto, questioni di dolce. E di latte

Il dulce de leche argentino, come la stessa parola suggerisce, è un dolce che ha come base il latte, accanto al quale ci stanno ovviamente lo zucchero per dare dolcezza e i semi di vaniglia per conferire l’inconfondibile aroma.
Come tutte le ricette tradizionali anche il dulce de leche argentino ha una origine che perde nella notte dei tempi e soprattutto fra le pieghe dei ricordi: si dice, ma appunto è più una leggenda che qualcosa di storicamente confermabile, che il dulce de leche argentino si nato da una disattenzione. Proprio così: sembra che la domestica di un possidente terriero una volta messo sul fuoco un pentolino con latte, zucchero e vaniglia, presa dalle mille incombenze del suo lavoro, l’abbia dimenticato sulla fiamma.

Da lì la nascita di questo dolce particolare che assume varietà personalizzate a seconda della latitudine nel quale ci si trova a degustarlo. E’ infatti tradizione che ogni cucina proponga il suo dulce de leche argentino secondo il proprio gusto: c’è chi lo fa più denso, chi più liquido, chi addirittura lo realizza come una crema. Anche il suo colore varia ed è personalizzato: ce ne sono versioni più scure ed altre più simili alla tonalità dell’ingrediente principale, ovvero il latte.

Dulce de leche argentino: come farlo e come utilizzarlo

Questo dolce tradizionale, il dulce de leche argentino, ricorda abbastanza da vicino quello delle caramelle mou. Per cui il suo utilizzo è vario e creativo: ci si possono farcire biscotti, oppure gustarlo come una crema o, ancora, come in tanti in Argentina fanno, trasformarlo in un ottimo additivo dolce per il vostro caffè quotidiano. Sui dessert diventa un topping particolarmente gradito: come consistenza ricorda la densità della crema d’arachidi e, volendo, lo si può utilizzare anche per farcire degli ottimi panini vegetariani ai quali aggiungere un formaggio leggero e vedure.
Per provare a realizzarlo occorre come sempre riempire il nostro carrello della spesa. Anzi, vista la semplicità di questa preparazione, per il dulce de leche argentino, più che di carrello possiamo parlare di cestino.

Vediamo quali sono gli ingredienti.

Ingredienti e preparazione dulce de leche

  • 1 l Latte UHT (intero)
  • 300 g zucchero
  • 1 pizzico di bicarbonato

La preparazione è semplice: in un pentolino abbastanza capiente versate il latte e lo zucchero assieme a una punta di bicarbonato. Portate ad ebollizione stando attenti al punto di bollore: il bicarbonato favorirà la creazione di molta schiuma, quindi occhio a non ritrovarvi il piano cottura completamente inondato di schiuma di latte.
Quando il latte bolle, utilizzando un cucchiaio di legno, mescolate di tanto in tanto, governando le intemperanze della schiuma. Se invece di forma una sorta di crosticina sulla superficie lavoratela con il mestolo fino a farla riassorbire dal latte.

Bisogna lasciar bollire per circa una mezz’ora mescolando come spiegato. Poi si spegne il fuoco e si lascia riposare per tre ore circa. In seguito si riaccende il fuoco e, sempre controllando la schiuma, si riporta a bollore: si potrà notare che il composto si addensa e prende un colore ambrato e consistenza cremosa.
Quando il composto prende il colore del caramello e la consistenza che desiderate, spegnete e lasciate raffreddare. Come detto prima con il dulce de leche argentino si possono farcire torte o dolci, spalmare sul pane con il burro, o ricoprire dei biscotti. Lo si può utilizzare, lavorando sulla consistenza, anche al posto della chantilly o della marmellata nei dolci tradizionali.