Fotografia Alison Stato Arte. Irene Alison è una giornalista e photo consultant, una consulente fotografico, ha appena pubblicato un libro dal titolo “La madre attesa” che raccoglie i suoi scatti e racconta per immagini la storia di un’adozione, quella della figlia avvenuta 3 anni fa in Colombia: “Questa è stata la prima volta che ho deciso di mettermi dietro la macchina fotografica e raccontare per immagini la mia storia, la storia della costruzione del rapporto tra me e mia figlia, della mia maternità. La mia è una maternità adottiva, tre anni fa ho adottato mia figlia in Colombia. Tutte le maternità sono una costruzione, madri non si nasce, si diventa, nel dialogo con il proprio figlio. Nell’adozione il percorso può essere più arduo”.

Fotografia, Irene Alison a Stato dell’Arte: “Il libro racconta quello che avviene dopo l’adozione”

Fotografia Irene Alison a Stato dell’Arte. “Il libro non racconta il prima dell’adozione, ci sono molti libri che raccontano il percorso fino all’adozione, spesso tortuoso, io non ho voluto soffermarmi su ciò, ma su quello che avviene dopo” spiega la fotografa. Il libro presenta quindi una prospettiva diversa rispetto alla gran parte della letteratura sul tema, che approfondisce i sentimenti legati all’adozione: “Ci si sente profondamente inadeguati, questa è la mia storia, ma credo che ciò che io ho vissuto possa essere condiviso da qualunque madre adottiva, forse da qualunque madre, perché l’incontro con un figlio biologico o adottivo è sempre fondante perché ci si trasforma e si diventa altro da sé. La maternità si costruisce giorno per giorno, l’adozione è una maternità diversa. Nell’adozione un figlio da fuori deve entrarti nel cuore. Si parla pochissimo per esempio di depressione post adozione, perché si tratta di un percorso in cui viene costantemente messo alla prova l’essere meritevole di fare il genitore. Una volta superate le prove si dà per scontato che tu sia all’altezza di quel ruolo e che tu ti senta felice e completamente appagato. Invece è proprio in quel momento nascono le sfide“.

Alison: “La relazione con mia figlia? Trovata attraverso l’obiettivo”

Se costruire una ralazione madre figlia è in ogni caso un processo complesso, Alison racconta il grande aiuto ricevuto proprio dalla sua arte: “La fotografia e la scrittura sono i miei linguaggi: la fotografia è il filtro attraverso il quale ho sempre guardato e conosciuto il mondo, la fotografia mi è venuta incontro in un momento in cui io non riuscivo a trovare una relazione con mia figlia, l’ho trovata attraverso l’obiettivo, che mi ha permesso di guardarla e conoscerla. Nel libro ci sono tante immagini molto ravvicinate, che segnano proprio il mio progressivo avvicinamento a mia figlia. La curatrice del libro ha sottolineato questo processo di avvicinamento mettendo in sequenza le immagini più strette, più ravvicinate, alla fine del libro, come a volere andare incontro al corpo di mia figlia. La fotografia mi ha aiutato in questo senso”.