La notizia di oggi mercoledì 3 maggio 2023, fa mettere le mani nei capelli: gli affitti spaventosi di Milano costringono una studentessa di 23 anni a dormire in tenda davanti al Politecnico.

La ragazza in questione è Ilaria Lamera, studia Ingegneria ambientale al Politecnico di Milano, e ha scelto di dormire in tenda davanti all’università in segno di protesta. Ciò che lamenta è: «Non posso permettermi una stanza, così viviamo noi studenti».

Affitti Milano, studentessa dorme in tenda davanti al Policlinico

La scelta di vivere in una tenda davanti al Politecnico di Milano è dovuta al caro affitti. Ilaria Lamera è studentessa al quarto anno di Ingegneria ambientale e ha deciso di avviare la sua personale protesta per un fatto che è in realtà, è comune a davvero tanti giovani.

Ecco cosa ha affermato Ilaria, raccontato la sua storia: «Vivo in provincia di Bergamo e con le lezioni di nuovo in presenza ho iniziato a cercare una sistemazione a Milano. Ho trovato solo una stanza in affitto a 600 euro al mese. Disperata ho pensato di mettermi qui in tenda per denunciare questa situazione».

Il tentativo estremo della 23enne, è stato chiedere, insieme ai ragazzi della ‘Terna Sinistrorsa‘, prezzi sostenibili.

La prima notte davanti al PoliMi

Ilaria Lamera viene da Alzano Lombardo, in Val Seriana, un comune della provincia di Bergamo, in Lombardia. La sua battaglia è iniziata ieri, ed è diventata simbolo della lotta contro il caro affitti a Milano.

Con la sua tenda, la studentessa si è creata una sua sistemazione con la sua tenda in piazza Leonardo Da Vinci, davanti all’ingresso del Politecnico, per protestare contro l’impossibilità di vivere a Milano per uno studente.

Il suogrido” di allarme, si concluderà fino a domenica 7 maggio 2023, dove resterà per l’ultimo giorno.

La giovane ha affermato che è impossibile fare la pendolare per quattro ore al giorno avanti e indietro, e di aver addirittura pensato di dormire in ufficio dalla madre.

Come è iniziato tutto, e l’impossibilità di trovare un costo basso a Milano

Ilaria Lamera faceva la pendolare della sua Alzano Lombardo per qualche giorno alla settimana. Dopodiché, le lezioni online si sono ridotte, diventando sempre più frequenti gli spostamenti in treno. Questo l’ha messa alla ricerca di una sistemazione: «Avevo trovato singole da 700 euro mensili, spese incluse. Prego, anche se sono un po’ accampata», ha dichiarato ai giornalisti del Corriere della Sera che l’hanno intervistata, nella sua tenda grigia, con la felpa rosa e il piumone verde. Davanti a lei, un cartello bianco con delle scritte nere recita: «BASTA AFFITTI INSOSTENIBILI! #Scoppiamolabolla», firmato Ilaria.

Tutto è nato a settembre, quando Ilaria ha iniziato a cercare un alloggio nella capitale della moda. Tutto ciò che ha trovato era costoso o non possedeva adeguate condizioni (senza contratto o senza finestre). A inizio aprile, ha trovato una stanza a 600 euro al mese, con un contratto transitorio di quattro mesi, ma come dichiarato da lei, la situazione non è del tutto sistemata: «A luglio sarò nella stessa situazione di prima, ma intanto sono felice, pur addormentandomi con la consapevolezza che finirà».

La Lamera ha ammesso che la scelta di dormire in tenda, anche avendo attualmente una casa, è simbolica, perché se non avesse trovato un alloggio, sarebbe andata veramente così. E in tanti si trovano con queste scomodità.

La protesta è stata organizzata anche grazie ai ragazzi di ‘Terna Sinistrorsa‘, una Lista studenti del Politecnico, con cui insieme ha pianificato il tutto. Lei è tra l’altro, candidata come rappresentante a Ingegneria ambientale per le lezioni del 23 e 24 maggio 2023. A breve, più precisamente domenica 7 maggio sera, la donna, come da accordi con la Questura, smonterà la tenda verso le ore 20.00. Il suo arrivo c’è stato martedì 2 maggio alle ore 14.00, direttamente da Bergamo.

Il futuro ingegnere ha inoltre detto che in questa settimana non prenderà parte alle lezioni: «Ho deciso di saltarle perché la mattina mi alzo stanchissima». Ecco com’è una sua giornata tipo nel suo drappo: «Anzitutto la notte fa freddo, ma sono coperta bene. Non ho paura. C’è sempre un ragazzo sveglio che fa la guardia, ma ora è a casa a dormire. Poi passa gente che chiede se ho bisogno di qualcosa, cibo o compagnia. E studio: ho qui i libri e il tablet».