Un falso pass per evitare la vaccinazione anti-Covid: questa l’accusa a carico dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, destinatario di un mandato di perquisizione. Lo rende noto la Cnn brasiliana. Le autorità hanno sequestrato documenti e lo smartphone dell’ex capo di Stato, che sarà analizzato dagli investigatori.

Dal canto suo, Bolsonaro ha confermato di non essersi vaccinato. Alle domande dei giornalisti, l’ex presidente ha risposto di non aver “mai negato” la cosa, rivelando che neppure la figlia Laura, 12 anni, ha mai ricevuto alcuna dose.

Sono sorpreso da questa operazione nella casa di un ex presidente, per creare un fatto. In Brasile tutto è possibile. Se vivessimo in un Paese democratico, sarebbe possibile discutere di un argomento come il vaccino, di cui è invece proibito parlare.

Bolsonaro ha dichiarato che la moglie Michelle si è invece vaccinata negli Stati Uniti.

Falso pass Covid, in manette l’ex assistente di Bolsonaro: avrebbe favorito la falsificazione dei documenti

Contestualmente all’indagine, la Polizia federale brasiliana ha arrestato il tenente colonnello Mauro Cid. Si tratta dell’ex assistente di Bolsonaro: sarebbe coinvolto in prima persona nella presunta falsificazione dei dati della vaccinazione contro il Covid.

Nell’operazione sono stati eseguiti sei mandati di arresto cautelare e 16 mandati di perquisizione e sequestro. Sotto la lente d’ingrandimento delle autorità anche l’abitazione di Bolsonaro, da poco rientrato in Brasile dopo aver passato mesi negli Usa. Tra gli arrestati figurano anche i nomi di Max Guilherme Machado de Moura e Sérgio Rocha Cordeiro, membri della sicurezza dell’ex presidente.

Sulla vicenda si è espresso Valdemar Costa Neto, presidente del Partito liberale, lo stesso di Bolsonaro. Costa Neto ha speso parole a favore dell’ex presidente della Repubblica, dicendosi certo che “tutti i dubbi della giustizia vengano chiariti”.

Bolsonaro è una persona corretta, integra, che ha migliorato il Paese e ha sempre cercato di seguire la legge. Confidiamo che tutti i dubbi della giustizia vengano chiariti e che si dimostri che Bolsonaro non ha commesso illegalità.

Nel 2023 l’ex presidente è già stato nel mirino delle autorità: a gennaio, il governo brasiliano aveva chiesto di avviare un’indagine sul suo conto, per un presunto tentativo di colpo di Stato.