Decreto Lavoro 2023 Alessandro Cattaneo di Forza Italia difende l’iniziativa promossa dall’esecutivo e cita anche Checco Zalone. Il deputato forzista parlando con i cronisti tra cui TAG24 ha spiegato come il Governo Meloni abbia mantenuto le promesse fatte prima della finanziaria, con un taglio del cuneo fiscale importante che garantirà 100 euro in più nella busta paga dei lavoratori italiani.
Decreto Lavoro 2023 Alessandro Cattaneo intervista video
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(Video a cura dell’inviato Diego Laudato)
Alessandro Cattaneo esordisce con un avena polemica verso la sinistra, accusata di non rispettare il denaro visto che il decreto lavoro annunciato il 1 maggio 2023 dal governo garantirebbe una cifra importante nelle buste paga dei lavoratori: “Abbiamo tagliato il cuneo fiscale, lo chiedevano tutti e ora si lamentano. Avevamo annunciato in finanziaria un piccolo taglio e che avremmo fatto di più non appena possibile, abbiamo mantenuto la parola e ridistribuito 4 miliardi. Sono 100 euro in più in busta paga, per il mondo reale sono una cifra importante. Questi denari coprono fino a fine anno, ma c’è l’impegno a renderlo strutturale”. Sulle critiche rispetto a come vengono utilizzati i fondi del pnrr spiega: “Noi spendiamo quello che serve, cerchiamo di spendere bene e non tanto per”.
Importante anche il passaggio di Alessandro Cattaneo sulle pensioni: “È un tema pensioni aperto da sempre, è la prima voce della spesa pubblica e la nostra generazione sta pagando gli errori delle scelte fatte nel passato e che pesano ancora oggi. Dobbiamo fare in modo tale che per i giovani la pensione non sia un miraggio”, mentre per parlare del lavoro indeterminato cita il comico Checco Zalone “Lui insegna che l’indeterminato è diventato il Win for Life dato che alla fine il grosso del lavoro lo fanno gli stagisti, dobbiamo riavvicinare la forbice con il determinato mettendolo in discussione”.
Il deputato forzista risponde anche con chi accusa il governo di alimentare il precariato, come ad esempio Patuanelli del M5S, a causa del ritorno dei voucher: “Noi abbiamo letto la realtà lavorativa che vediamo ogni giorno, il turismo e l’agricoltura ci chiedevano di reintrodurli per sfavorire il lavoro nero. La sinistra vorrebbe plasmare la realtà, ma non funziona così. Siamo tornati ad alleggerire la causale perché il decreto dignità paradossalmente aveva portato ad un turnover maggiore.