Sparatoria nel pieno centro di Belgrado: ad agire è stato un ragazzino di 14 anni, che ha aperto il fuoco in una scuola media. Secondo le prime ricostruzioni, il ragazzo avrebbe agito servendosi di una pistola sottratta al padre. Diverse persone sono rimaste coinvolte: le autorità hanno già registrato un bilancio di nove morti e almeno sette feriti.

La vicenda è accaduta nella mattinata di oggi, mercoledì 11 maggio, nella sede della scuola primaria Vladislav Ribnikar. L’istituto si trova nel centralissimo quartiere di Vracar. Lo studente, che frequenta la seconda media, avrebbe puntato l’arma contro l’insegnante, rimasta ferita, e alcuni compagni di classe. Tra le vittime c’è un custode della scuola, che avrebbe tentato di fermare l’aggressore. Ancora da chiarire le ragioni che hanno spinto il ragazzo al folle gesto. Il 14enne è stato disarmato e poi arrestato dalle forze dell’ordine.

Belgrado, sparatoria in una scuola: secondo la polizia la strage sarebbe premeditata

Gli inquirenti sono al lavoro per approfondire le cause che avrebbero portato il giovane a rubare la pistola e poi a far fuoco. Intanto, le agenzie serbe iniziano a diffondere le prime informazioni sulle vittime. Secondo Tanjug, che cita fonti del ministero dell’Interno, oltre al guardiano dell’istituto sarebbero rimasti uccisi otto alunni. Feriti, insieme all’insegnante, altri sei ragazzini.

La polizia è intervenuta poco dopo le 8.40, orario in cui è giunta la segnalazione dell’accaduto alla centrale. Ai media di Belgrado ha parlato il padre di una delle studentesse presenti al momento del conflitto a fuoco. L’uomo ha dichiarato che il giovane si fosse unito alla classe piuttosto recentemente.

Ancora da chiarire come avesse fatto il giovane killer ad impossessarsi della pistola. In Serbia sono in vigore leggi alquanto severe sulla detenzione di armi da fuoco. Per via della guerra e dei disordini avvenuti nel corso degli anni Novanta sono però circolate nel Paese diverse armi illegali. Armi che sarebbero ancora sparpagliate in Serbia, ben occultate e potenzialmente molto pericolose.

Un’altra fonte citata dalle emittenti serbe ha parlato di genitori terrorizzati, accorsi a scuola nel tentativo di mettere in salvo i figli. Il padre di una studentessa, Milan Milosevic, ha riferito che il 14enne “ha sparato prima all’insegnante e poi ai bambini che si sono nascosti sotto i banchi”. Sua figlia gli ha parlato di “un ragazzo tranquillo e un bravo studente”. Pare che durante la sparatoria nella classe del killer fosse in corso una lezione di storia.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, l’agguato sarebbe stato pianificato con un mese di anticipo. Questo il parere della polizia serba, che ritiene che il ragazzo fosse in possesso di un elenco “dettagliato” di bambini da prendere di mira. Una strage che a questo punto non sarebbe improvvisata, dunque, ma pianificata nei minimi dettagli dal giovanissimo killer.

I media ripercorrono i momenti dell’arresto del 14enne

I media locali hanno documentato il momento dell’arresto del ragazzo. Le immagini lo ritraggono mentre viene accompagnato in caserma, a volto coperto, dagli agenti. Il 14enne è salito a bordo di un’auto parcheggiata in strada ed è stato accompagnato in carcere.

Le sparatorie di massa, e ancor più quelle giovanili, sono molto rare in Serbia e nei Balcani. Si tratta di fenomeni tenuti severamente sott’occhio nel Paese. L’ultimo episodio simile è datato 2013. In quell’occasione, il protagonista era stato un veterano della guerra dei Balcani: uccise 13 persone in un villaggio della Serbia centrale.