L’eurodeputata leghista Silvia Sardone è stata aggredita in un campo rom a Milano, dove si trovava assieme ad una troupe della trasmissione Fuori dal coro. I residenti del campo di via Monte Bisbino hanno infatti accolto la Sardone e la troupe di Rete4, lanciando acqua, sassi e mattoni.

Silvia Sardone aggredita in un campo rom: la testimonianza esclusiva a TAG24

La redazione di TAG24 ha raggiunto Silvia Sardone, eurodeputata della Lega e consigliere comunale di Milano, per sapere quanto accaduto e conoscere le sue condizioni di salute dopo l’aggressione.

Onerevole Sardone, può raccontarci cosa è accaduto?

“Io e la troupe di Fuori dal Coro ci trovavamo nel campo nomadi irregolare di via Monte Bisbino. Per capirci, è lo stesso campo dove vive la ragazza rom di 25 anni che ha già 25 arresti e quello della donna che anni fa disse di voler «tirare un proiettile in testa a Salvini». Il primo ad averci aggredito è stato un ragazzo 17enne. Ho appreso l’età del ragazzo perché proprio lui ha voluto rivendicare come sarebbe rimasto impunito grazie alla sua minore età. Lui e altri altri adolescenti e bambini hanno così iniziato a tirarci addosso prima acqua per poi arrivare a sassi, pietre e addirittura mattoni”.

Lei ha riportato dei traumi a causa dell’aggressione?

Io sono stata colpita al labbro, che si è gonfiato, oltre che alla testa e alla nuca. Nel momento dell’aggressione erano poi presenti anche auto delle Forze dell’ordine, anch’esse colpite dai lanci di pietre”.

Dopo quanto dal vostro arrivo sono iniziate le violenze?

Dopo un quarto d’ora. Consideri che si tratta di un campo che si sviluppa in lungo. All’inizio una signora ci ha fatto entrare tranquillamente, poi quando siamo entrati nell’ultima parte è iniziato l’attacco”.

Quale era lo scopo della vostra missione?

Per quanto mi riguarda volevo comprendere le condizioni del campo, che ricordo doveva già essere chiuso già ai tempi di Expo mentre oggi è ancora lì. Noi della Lega, come saprà, abbiamo proposto che le donne incinte rom che continuano a commettere reati vadano nelle case famiglia. Devo dire che, vedendo con i miei occhi la violenza di questi minori, sono sempre più convinta che i servizi sociali debbano intervenire e che sia giusto proseguire con la nostra proposta”.

Ha già presentato denuncia?

“I carabinieri erano presenti e hanno redatto un verbale”.

L’episodio la spinge rafforzare ancora di più la sua azione per riportare la sicurezza di Milano?

“Guardi non si tratta solo di sicurezza, ma anche di tutela dei minori. Da mamma sono molto preoccupata. I miei figli avrebbero paura a lanciare mattoni, mi sembra ci sia proprio che nei campi rom ci sia un’educazione alla violenza che deve essere fermata”.