Chi è Fabio Balini, l‘imprenditore tra i 12 arrestati oggi a Ostia? Innanzitutto fa parte delle persone fermate dall’operazione realizzata dalla polizia locale di Roma Capitale e coordinata dalla procura di Roma. Insieme ad altre 9 persone l’uomo si trova a sua volta ai domiciliari. Sono invece due i funzionari del municipio di Ostia finiti in galera. Balini, noto per essere il titolare del popolare “Shilling” è indagato dopo che è stata effettuata una perquisizione nell’abitazione di un altro sospettato, poi trovato effettivamente in possesso di 65mila euro in contanti. Le conseguenti indagini hanno portato alla luce ben 9 nove casi di corruzione, riscontrati nei confronti dei due funzionari pubblici del Municipio X. Stando a quanto si legge nell’ordinanza firmata dal gip Maria Gaspari, ciò riguarda anche: “soggetti privati interessati alle varie pratiche edilizie in qualità di titolari degli immobili o di architetti/ingegneri progettisti”.

Chi è Fabio Balini e perché è coinvolto negli arresti per corruzione eseguiti a Ostia:

Il procuratore aggiunto di Roma, Paolo Ielo, ha coordinato le indagini di approfondimento che riguardano anche Fabio Balini. L’uomo è noto per essere un imprenditore balenare e soprattutto il gestore “Shilling”. Ovvero uno dei club marittimi più celebri, frequentati e apprezzati ad Ostia. Stando a quanto riscontrato dalla procura di Roma, sarebbe reo di aver corrotto alcuni funzionari del X municipio. Questo insieme ad alcuni suoi uomini di fiducia e al fine di ottenere i permessi nonché l’ok e il via libera per realizzare, in modo conforme, un chiosco all’interno del suo stabilimento.

Di seguito quanto ritenuto illecito dal giudice che ha disposto le misure per corruzione e quindi quanto si evince dall’ordinanza del Gip:

“Emerge chiaro il significato delle conversazioni captate dalle intercettazioni, che danno conto compiutamente del fattivo interessamento degli indagati alla pratica riguardante lo stabilimento ‘Shilling’ di cui è concessionario Fabio Balivi, dietro la promessa di un compenso il 29 novembre scorso e l’effettiva consegna il 5 gennaio scorso di una somma di denaro -prima da parte di un indagato- e poi da parte dello stesso Balini, somma in quest’ultimo caso di 5mila euro che in seguito, a causa dell’esito comunque negativo per Balini della conferenza di servizi, viene restituito, in attesa di un epilogo positivo della vicenda in futuro. […]”.

L’imprenditore Balini avrebbe poi consegnato quello che viene definito, metaforicamente, un ‘fiocco di prosciutto’. Ovvero, sempre da quanto si legge nell’ordinanza, facendo chiaramente riferimento ad un semplicemente anticipo in denaro. Per il Gip ha invero effettuato chiare allusioni a compensi riservati ai due funzionari, in cambio della loro disponibilità:

“No guarda che questo è un fiocco di prosciutto… ma è un pezzettino solo eh!”.

La direzione tecnica municipale, con lo scopo di regolarizzare le strutture presenti nello stabilimento, aveva organizzato una conferenza di servizi per condurre l’istruttoria della pratica edilizia. E secondo il Gip questo è stato fatto anche per i motivi di seguito riportati:

“Al fine di acquisire i pareri di tutti gli uffici interessati, vista la presenza agli atti di un parere negativo dell’Ufficio Demanio Marittimo del municipio, una chiusura della conferenza di servizio alla data fissata per il 5 dicembre, non avrebbe potuto che avere esito negativo con conseguente necessità di dover demolire le opere perché da ritenersi abusive; la preoccupazione per le conseguenze di un provvedimento di diniego della Conferenza di servizi emerge chiaramente dalla conversazione intercorsa tra due indagati nel corso della quale i due parlano di come fare per risolvere il problema”.

Fondamentale per le indagini l’utilizzo di una microspia che ha captato il dialogo tra un imprenditore e uno dei funzionari del municipio. L’incontro tra i due risale al 20 dicembre scorso.