Lorenzo Musetti ha fatto un ritratto sul tennis italiano e sul percorso che l’ha portato ufficialmente in top-20 nel ranking ATP. Il giocatore – in una lunga intervista rilasciata al portale Clay – ha peraltro sviscerato l’inizio del suo percorso all’interno del mondo del tennis: dalla spinta di suo padre, al suo sogno di incontrare il suo idolo di sempre, ossia Roger Federer.
Musetti ha cominciato l’intervista parlando dei suoi primi ricordi con la racchetta, fino al suo ‘piano B’:
È stato molto naturale fin dalla prima volta che ho toccato una racchetta. A mio padre piaceva molto, è un fan del rovescio a una mano e non l’ho mai cambiato. Migliorabile? Tutto può essere migliorato nella vita. E nel tennis, soprattutto. Volevo fare l’attore. È un po’ diverso da essere un tennista, ma ha anche qualche similitudine: un attore ha molta pressione, ha momenti stressanti. In un’altra vita forse… Ho partecipato a uno spettacolo, ma era molto amatoriale. Ora il mio sogno è vincere uno Slam.
Musetti sul tennis italiano: “La Federazione ha avuto un ruolo importante”
Dopodiché è stata l’occasione per andare a capire quali sono i fattori che hanno comportato una crescita esponenziale del tennis italiano negli ultimi, soprattutto nel maschile, in cui possiamo vantare la presenza di diversi giocatori di livello. Da Sinner a Federer, passando prima per Fognini, fino ad Arnaldi in ascesa:
Un mix di cose ha contribuito alla crescita del tennis italiano. La Federazione ha avuto un ruolo importante per noi giocatori. E poi c’è anche un po’ di fortuna. Cosa ruberei a Sinner? La sua mentalità.
Poi, ha svelato la vita sempre in viaggio, tra un torneo e l’altro in giro per il mondo:
Giochiamo più o meno tutto l’anno. Se vinci e se hai una classifica molto alta, puoi decidere quale torneo giocare e avere più tempo per riposarti, ma se hai una classifica media, devi giocare tutto. Ma è qualcosa che fanno tutti. Il mio sogno? Era giocare contro Federer, ma poi si è ritirato. Ho giocato con lui in allenamento, ma non è la stessa cosa mettersi alla prova e scendere in campo contro una leggenda. Penso che sarà lo stesso con Nadal, spero di non affrontarlo sulla terra rossa, perché sarà difficile, ma sono partite che non dimenticherai mai.