La minorenne ripescata nell’Isarco alle prime luci del mattino odierno sta bene. Verso le 6:00 del 3 maggio, infatti, la giovane è scivolata nelle acque del noto fiume, lungo quasi 100 km. L’Isarco nasce nell’Alta Vall’Isarco in Alto Adige e si trova dunque nel nord Italia, nei pressi del passo del Brennero. Prima di scendere lungo la val d’Isarco, dalla quale prende il nome, scorre per il paese di Vipiteno.
Minorenne ripescata nell’Isarco: forse voleva farsi un bagno
La ragazza non ancora maggiorenne è stata tratta in salvo dai vigili del fuoco. Stando a quanto emerso dalle prime informazioni sembra che la sua caduta nel fiume sia accidentale. Da quel che pare, infatti, la giovane era intenzionata a fare un bagno, nonostante fosse ancora mattina presto. Ad ogni modo dopo essere stata soccorsa dai pompieri è stata trasferita in ospedale per i relativi controlli. Proprio dalle prime analisi effettuate si è constatato che le sue condizioni di salute non siano gravi. Dopo la caduta nell’Isarco, avvenuta all’altezza di ponte Roma a Bolzano, i tempestivi soccorsi hanno quindi scongiurato il peggio.
I recenti precedenti di recupero di un cadavere dal fiume Isarco
Circa due mesi fa, invece, è riaffiorato un cadavere, sempre dalle acque dell’Isarco. Ad avvistare il corpo di una persona in avanzato stato di decomposizione, sono stati gli operai al lavoro al cantiere del tunnel del Brennero, lanciando subito l’allarme. Il fatto si è verificato lo scorso 16 marzo. Ad intervenire subito dopo la chiamata sono stati i vigili del fuoco e i carabinieri di Vipiteno. Una volta recuperata la salma, ormai da molti mesi in balia del fiume, è stata effettuata l’autopsia all’ospedale di Bolzano. Attraverso gli esami eseguiti si è potuto risalire all’identità: si trattava di un albergatore di zona. L’anziano padrone dell’Hotel Larch a Campo di Trens risultava scomparso dal 2021, dal mese di settembre. Ovvero dallo stesso giorno la struttura turistica erra stata colpita da un incendio. L’identificazione è stata possibile attraverso il numero di serie riportato dalla protesi all’anca dell’uomo.