Michele Anzaldi, già deputato di Italia Viva, ha parlato a Tag24 di diversi temi legati all’attualità politica: dal governo Meloni, allo scioglimento dell’alleanza tra Renzi e Calenda.

Anzaldi: “Meloni sfugge ai giornalisti”

Come giudica l’azione politica del governo Meloni sin qui?

“Al di là del mio giudizio politico, che al momento vale poco, parlano i fatti. Come può il Presidente del Consiglio sfuggire alle domande dei giornalisti? Come fa il Presidente a negare informazioni su argomenti come il Def? Non era mai accaduto che il Consiglio dei Ministri approvasse un atto fondamentale come il Documento di economia e finanza senza un passaggio in Sala Stampa del presidente. Per non parlare di argomenti come Pnrr, Mes, emergenza violenza nelle principali stazioni italiane e tanti altri che non hanno le attenzioni delle cronache nazionali, ma non per questo meno importanti. Il Primo maggio ero a Palermo ed una professoressa mi ha raccontato come la città sta lottando contro la diffusione del crack in città. Una dose di crack viene offerta ai giovani per 5 euro e dà già dipendenza alla seconda assunzione. Sono già morti 3 ragazzi di 19 anni. Dov’è lo Stato? Quel poco che si sa di questo dramma lo si deve all’Associazione del dottor Francesco Zavatteri, padre di una delle vittime ed a noi insegnanti. E si potrebbe continuare. Non si comunica e si costruiscono polemiche inesistenti per non parlare dei problemi veri. Parliamo del Liceo del Made in Italy e non della droga a scuola! Tutti hanno sentito le polemiche che ci sono state il 25 Aprile, e cosa sarebbe stato il Primo Maggio senza il messaggio del Presidente della Repubblica sul precariato o quello del Commissario Europeo, Paolo Gentiloni, da Stoccolma alla riunione Ecofin che ha convinto i partner Europei e rassicurato gli italiani sulla terza rata del Pnrr. Anzi mi lasci dire, a proposito di queste alte cariche istituzionali, che non è vero che la politica e le sue scelte sono sempre tutte uguali. Se oggi abbiamo qualche speranza di essere rispettatati all’estero, lo dobbiamo al difficile e delicato lavoro fatto nella Legislatura passata. Un’azione coraggiosa che ha permesso di rieleggere il Presidente Mattarella ed avere un Commissario italiano all’Economia Ue come Paolo Gentiloni. Provi ad immaginare i problemi di oggi, senza il loro infinito lavoro!”.

I tradimenti di Calenda

Il suo giudizio sulla spaccatura Renzi-Calenda? Li conosce bene entrambi…

“Guardi, se vuole sapere il mio giudizio su Calenda, invito Lei ed i lettori a fare una ricerca su Google. Un grande politico con cui ho avuto onore di lavorare mi diceva: ‘Ricordati che chi ha tradito una volta, lo farà sempre’. Ero deputato quando Renzi, dopo averlo nominato vice Ministro allo Sviluppo Economico lo impose al posto dell’ambasciatore Sonnino come rappresentante dell’Italia per l’Unione Europea. Una nomina talmente sgradita che provocò una lettera di disappunto al Ministro firmata d 200 diplomatici italiani. E poi Ministro, poi appoggiato ed eletto alle elezioni Europee, e poi l’appoggio divisivo all’elezioni per il Sindaco di Roma, e poi l’ospitalità salvataggio (perché non aveva le firme) dopo il tradimento del patto con Enrico Letta, e poi il tradimento del Partito Unico tra Azione e Italia Viva. Mi pare che basti!” .

Il Pd di Schlein

Come giudica il nuovo Partito Democratico a trazione Schlein? In passato non sembrava essere proprio la sua tazza di thè ideale…

“Non mi permetto di dare giudizi sul mio ex partito, verso cui ancora nutro gratitudine, e men che meno consigli. Spero per gli italiani e per loro, visto che al suo interno ho ancora tantissimi amici, che trovino una sintesi che faccia bene al Paese e soprattutto che possa portare ad un miglioramento dell’opposizione per potere attuare quelle riforme vitali di cui il Paese necessita. Certamente, se fosse per il governo e la maggioranza non cambierebbe nulla. Molto dipenderà anche dal lavoro che farà il mondo dell’informazione, voi watchdog del potere, gli organismi di controllo nelle istituzioni, le Authority e gli ordini professionali. Certo, vedendo i dati di questi primi mesi di governo, dove nel silenzio di tutti alcuni tg Rai hanno dato oltre il 71% del tempo alla maggioranza, mi verrebbe da dire che se cambierà qualcosa sarà solo per motivi interni alla maggioranza ma non certo per la politica.

La legislatura terminerà con questa maggioranza o qualcosa potrebbe cambiare?

“Sicuramente quello delle elezioni Europee sarà un test politico decisivo per la premier Meloni. Dopo quello che abbiamo visto nella passata legislatura, con i 5 stelle che si sono alleati con tutto l’arco parlamentare pur di restare al governo, non possiamo più escludere nulla”.