C’è un sospettato per l’omicidio di Alessandro Gozzoli, il 40enne trovato morto legato al letto a Casinalbo di Formigine, in provincia di Modena, lo scorso 10 febbraio. Stando alle ultime notizie, un uomo sarebbe stato fermato in Romania. È caccia a un complice, sempre di origini romene. Al momento non è chiaro il movente del delitto; l’ipotesi più accreditata è quella di un omicidio preterintenzionale o colposo.
Omicidio Alessandro Gozzoli, c’è un sospettato: si tratta di un uomo di nazionalità romena
A due mesi dai fatti che hanno strappato alla vita Alessandro Gozzoli – il 40enne originario di Bazzano trasferitosi a Modena per lavoro, trovato morto lo scorso febbraio nella casa in cui era in affitto a Casinalbo di Formigine -, gli inquirenti avrebbero ora fermato una persona. Si tratterebbe di un uomo di origini romene, recentemente stato in Emilia e rintracciato in Romania. Oltre a lui, si starebbe cercando anche un complice, suo connazionale. Non è chiaro, al momento, perché possano aver ucciso Gozzoli. Nelle prime fasi delle indagini l’ipotesi più accreditata era stata quella di una rapina finita male. La vittima, infatti, era stata privata della sua auto – poi ritrovata – e di alcuni oggetti personali.
Una pista prima seguita con convinzione e poi abbandonata in favore di un’altra: quella secondo la quale Gozzoli potesse essere stato ucciso da una persona con cui aveva appuntamento – probabilmente conosciuta online -, forse nel bel mezzo di un gioco erotico. Il suo corpo era stato ritrovato nel letto, con le mani e i piedi legati. E la casa era stata messa a soqquadro, forse con l’intento di simulare un furto. Secondo l’autopsia, il 40enne sarebbe morto per asfissia. A dare l’allarme, permettendone il ritrovamento del corpo senza vita da parte della sorella, era stata la sua datrice di lavoro che, non vedendolo arrivare e non essendone stata avvisata, si era preoccupata.
La prima svolta era arrivata grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza dell’area, che avevano inquadrato qualcuno mentre si allontanava dall’abitazione, poco dopo i fatti: un uomo dai capelli chiari, lo stesso rintracciato ora dai carabinieri, allontanatosi poi grazie all’aiuto di un altro uomo. L’obiettivo sarà ora capire l’esatta dinamica di quanto accaduto e chiarire una volta per tutte se si sia trattato di un omicidio preterintezionale, seguito a una rapina, o colposo. Fondamentale, in tal senso, sarà l’interrogatorio di garanzia a cui il sospettato sarà sottoposto una volta arrivato in Italia, nel corso del quale potrà raccontare la propria versione dei fatti.
La sorella della vittima: “Chiediamo giustizia”
Nel corso dei funerali tenutisi nella chiesa di Sant’Andrea in Corneliano, a Montebudello, dopo l’autopsia, erano stati in tanti a dare l’ultimo saluto al 40enne. E in quell’occasione, la sorella, Simona, rivolgendosi agli inquirenti, aveva lanciato un appello alla giustizia, ringraziando tutti per la vicinanza mostrata alla sua famiglia dopo la dolorosa perdita.
Chiediamo giustizia per Alessandro e speriamo che arrivi presto. Siamo più sereni sapendo che adesso non soffre più. Ora è in cielo e questo ci dà un po’ di conforto. Abbiamo sentito il supporto di tutta la comunità e siamo rimasti colpiti dal ricordo che in questi giorni avete dato di lui. Alessandro era generoso e nella sua vita ha portato conforto a tante persone. Nell’amore per gli altri aveva trovato la strada da seguire per il suo futuro,
aveva detto, commossa. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Ma, finalmente, il caso potrebbe essere vicino ad una svolta. Se così fosse, i familiari della vittima potrebbero tornare, almeno in parte, a respirare, dopo aver dovuto affrontare la morte apparentemente senza spiegazioni di Alessandro.