Nella notte, è scattata l’allerta incendio al confine con la Crimea: un serbatoio di stoccaggio ha preso fuoco nell’insediamento di Volna. Intanto, all’Onu i Paesi Cina e India hanno votato la risoluzione del consiglio d’Europa ma si sono astenuti sull’aggressione russa. Ecco le ultime notizie sulla guerra in Ucraina. 

Guerra in Ucraina, allerta incendio vicino al ponte di Crimea

L’incendio è scoppiato questa mattina in un deposito di prodotti petroliferi nel distretto russo di Temryuk, vicino al ponte di Crimea, sullo stretto di Kerch, che collega la Russia continentale con la penisola annessa unilateralmente da Mosca nel 2014. 

L’incendio è stato classificato al più alto grado di difficoltà. È stato fatto ogni sforzo per impedire che il fuoco si propaghi ulteriormente.

Ha affermato il governatore di Krasnodar Veniamin Kondratyev.

Continuano le esplosioni a Kiev

Il media locale Klymenko Time citato anche dall’agenzia russa Tass, ha riferito che le esplosioni a Kiev sono continuate nella notte. Si segnalano inoltre deflagrazioni nella città nordorientale di Dnipro e in quella centrale di Kropyvnytsky.

Il capo dell’amministrazione militare regionale, Pavel Kirilenko, ha affermato che due persone sono rimaste ferite nella regione di Donetsk, nell’Ucraina orientale. I feriti si troverebbero a Kramatorsk e Siversk.

In particolare, a Kramatorsk è stata danneggiata anche una scuola. Il sindaco della città, Alexander Goncharenko, ha riferito che oltre alla scuola sono stati danneggiati 14 condominii, un ospedale e un centro di riabilitazione per bambini.

Tajani: “Non sapevamo della missione del Vaticano”

Il ministro Esteri, Antonio Tajani, intervenendo ad Agora’ su Rai 3, ha dichiarato che il governo non sapeva della missione del Vaticano annunciata domenica scorso da Papa Francesco:

Non e’ molto chiaro quali sono i contatti in corso tra la diplomazia vaticana, l’Ucraina e la Russia, ogni iniziativa e’ positiva per arrivare alla pace purche’ sia una pace giusta, la pace non puo’ essere certo la resa dell’Ucraina. 

E sottolinea: 

Come governo italiano non avevamo avuto informazioni, si sapeva che il Vaticano lavorava per trovare delle soluzioni, ma del resto lo stanno facendo anche la Cina e la Turchia.